giovedì 11 marzo 2010

Oscar 2009: Bullock, Bigelow e le contraddizioni dell'Academy


- Non so se l'avete letto da qualche parte, ma la vittoria di Sandra Bullock come migliore attrice dell'anno è stata perfettamente controbilanciata dal Razzie Award vinto come peggior attrice per All About Steve. Ironico vero? Tutto questo non mi fa stare di certo meglio. Anzi, conferma l'assoluta miopia di Hollywood: le scelte dell'Academy sono sempre condizionate dal lavoro degli uffici stampa, dal presenzialismo mediatico, dal successo economico dei film, dalla vendibilità delle star. In altre parole da fattori che non hanno niente a che fare con l'arte.

- Di conseguenza, quanto detto da Mo'nique nel suo discorso di ringraziamento ("thank you the Academy for showing that it can be about the performance and not the politics") ha certamente senso se applicato alla sua vittoria come attrice non protagonista per Precious (Nathaniel Rogers su thefilmexperience.net la considera una delle più grandi performance della storia come attrice non protagonista: distributori italiani, acquistate questo film!) ma davvero non regge se applicato al caso-Bullock. Vittorie di questo tipo sono in evidente contraddizione. Che l'Academy abbia qualche problema di dissociazione? Consiglierei una seduta psicanalitica.

- L'Oscar per il miglior film a The Hurt Locker e quello per la miglior regia a Kathryn Bigelow hanno reso tutti felici e contenti. In fondo anche me. Era ora che una donna vincesse come miglior regista. A patto che si ammetta che sia stata una scelta politica non dettata dal valore del film. Che è sicuramente un ottimo film di genere, ma non certo paragonibile ad Avatar o Bastardi senza gloria. L'Academy vota come gira il vento. E quest'anno il vento ha soffiato dalla parte delle donne (ma attenzione: per un film maschio e muscolare. Hanno praticamente preferito ignorare Bright Star di Jane Campion...). Ora l'industria del cinema si sentirà sufficientemente democratica e il versante rosa di Hollywood sufficientemente valorizzato e rappresentato. Speriamo solo che non debbano passare altri 82 anni prima che il vento torni a soffiare da queste parti. E per "queste parti" intendo la fetta di mondo abitata dal soggetto uomo non necessariamente maschio - bianco - eterosessuale.

4 commenti:

  1. Io penso che mai come in questa edizione degli Oscar sono andato a dormire tanto "deluso", nel senso, con così poche emozioni e pochi entusiasmi!

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  2. Come darti torto. L'apparizione di Michelle Pfeiffer è l'unica ragione per cui non mi sono (quasi del tutto) pentito di essere rimasto sveglio fino alle 6 del mattino. Il resto è noia...

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  3. Esatto, totalmente inaspettata, così come Julianne Moore... pensavo che, essendo stata estromessa (a torto, ingiustamente, inspiegabilmente, assurdamente) dalle nomination come best supporting actress non sarebbe andata. Vederla sul palco a presentare Colin è stato stupendo!

    Sui premi ad Hurt Locker diciamo che ero pronto, quello che mi lascia un pò perplesso ad esempio sono stati gli oscar sonori e quello per il montaggio... Avatar ha scene con 4000 inquadrature, James si è lanciato con 197 telecamere che riprendono contemporaneamente, si è pure inventato suoni e linguaggi ex novo e il rumore dell'albero casa che si abbatte risuona ancora nelle mie orecchie. Insomma, un paio di premi rubati la Bigelow li ha :)

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  4. Dié mi trovi assolutamente daccordo. Non ci sono dubbi che Avatar sia di gran lunga superiore a The Hurt Locker.

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