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sabato 31 luglio 2010

Il lato nero dell'America: "The Blind Side" e "Precious"


Per una volta onore alla distribuzione italiana che si è ben guardata dal fare uscire in sala due patacche clamorose come The Blind Side (edito da poco direttamente in dvd) e Precious. Un’esclamazione chiaramente provocatoria, dovuta all’enorme, spropositata considerazione riservata in America a queste due pellicole sia dal pubblico (The Blind Side ha incassato più di 250 milioni di dollari!) che dalla critica (Precious figura in quasi tutte le liste dei migliori film dell’anno). Non si tratta di opere pessime (anche se Precious, sotto alcuni aspetti, lo è), soltanto ampiamente sopravvalutate. Oltre che speculari e solo all’apparenza contrapposte.


The Blind Side (tratto da una storia vera) è convenzionale, un classico dramma a sfondo sociale in puro Hollywood style con i soliti ingredienti messi in fila uno dietro l’altro (la giusta dose di ironia, attento bilancio tra patetismo ed asciuttezza, alternanza di dramma e commedia e l’ennesima celebrazione della perfetta famiglia americana e dell'importanza dell’istruzione per conseguire il successo) ma perlomeno non è pretenzioso. Sandra Bullock, con la sua innegabile simpatia e il suo charme quotidiano, funziona ed è l’unica ragione per seguire il film fino in fondo. Nel ruolo della generosa Leigh Anne Tuhoy, madre e moglie perfetta incline per natura ad aiutare il prossimo (accoglie in casa il giovane senzatetto afro-americano Michael Oher destinato a diventare un campione di football) la Bullock ha il piglio giusto, quel mix di ironia, grinta e trattenuta compassione che fa centro. L’Oscar come miglior attrice, però, è francamente troppo.


Discorso diverso merita Precious, Based on the Novel Push by Sapphire. L’incredibile calvario della sedicenne afro-americana Precious (Gabourey Sidibe) in quel di Harlem nel 1987 è raccontato con un gusto per gli aspetti più miserabili a dir poco discutibile e morboso, ed è rappresentato con uno stile così ricco e sovraccarico di effetti (flou, ralenti, fotografia patinata, camera a mano che vorrebbe scimmiottare il cinema verità, montaggio da videoclip) che contrasta in modo fastidioso e stridente con la materia trattata.
Tutto comincia quando Precious, obesa, analfabeta e vittima di abusi domestici (il padre la violenta; la madre, alcolizzata e disoccupata, la picchia e la tortura psicologicamente) scopre di essere per la seconda volta incinta del padre (il primo figlio, soprannominato “Mongo”, è affetto da sindrome di Down). Viene così sospesa da scuola ed inserita in un programma di recupero per ragazze disadattate nella speranza che, attraverso un’istruzione, possa finalmente dare una svolta alla sua vita. Difficile se il padre che ti ha stuprata e messo incinta due volte è malato di aids e ti ha passato il virus dell’hiv. E se hai una madre mostruosa che ti maltratta oltre ogni possibile immaginazione. L’unica via d’uscita per la povera Precious è la fantasia ed alcuni dei momenti più interessanti del film sono proprio quelli in cui entriamo nella sua immaginazione; e cosa può sognare una ragazzina sfortunata, derisa e vilipesa, se non la ricchezza, il successo, i riflettori del mondo dello spettacolo?


Con un tema del genere ci voleva un rigore ed una sensibilità che Lee Daniels non ha (ed è stato candidato all’Oscar...). Il regista invece sguazza pesantemente al fondo della miseria, calcando la mano il più possibile laddove il senso comune chiederebbe di alleggerire e cercando di strappare verità dalle sue attrici attraverso insistiti primi piani che hanno un che di pornografico. E a salvare la baracca ci provano (e ci riescono) proprio le attrici: Gabourey Sidibe, perfetta nell’esprimere l’opacità coriacea e l'immensa sofferenza di Precious e soprattutto Mo’nique, in una performance sensazionale che le è valsa tutti i premi del mondo. Quando è in scena lei non puoi guardare da nessun altra parte, tanto è impressionante e spaventosa.

The Blind Side: 6
Precious: 5/6

venerdì 5 marzo 2010

Aspettando gli Oscar (1)


Countdown per la notte delle stelle. Lunedì mattina conosceremo finalmente i vincitori di quest'anno. Nel frattempo Avatar è diventato il film di maggior incasso della storia del cinema (2 miliardi e oltre 500 milioni di dollari l'incasso a livello mondiale, di cui 710 negli Usa, mentre anche in Italia il film di Cameron ha superato Titanic, raggiungendo ad oggi 62 milioni di euro), ma The Hurt Locker resta il favorito sia come miglior film che come miglior regia. Nelle categorie per gli attori i giochi sembrano fatti, anche se non perdo le speranze per il terzo Oscar a Meryl Streep (e per Colin Firth). E c'è grande attesa anche per il miglior film straniero: chi la spunterà fra i Il Nastro Bianco e A Prophete, entrambi capolavori?
Questi i pronostici definitivi delle categorie principali:

Miglior film
Vincerà: The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Avatar
Avrebbe dovuto essere candidato anche: A Single Man (e, sulla fiducia, Bright Star di Jane Campion: quanto ci scommettiamo che è infinitamente più bello di An Education?)

Miglior regia
Vincerà: Kathryn Bigelow
Dovrebbe vincere: Kathryn Bigelow
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Joel & Ethan Coen (ma anche Micheal Mann, gli europei Haneke ed Audiard, il debuttante Tom Ford, Jane Campion...)

Miglior attore
Vincerà: Jeff Bridges
Dovrebbe vincere: Colin Firth
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Tahar Rahim (Un Prophete), Michael Stuhlbarg (A Serious Man), Joaquin Phoenix (Two Lovers)

Miglior attrice
Vincerà: Sandra Bullock
Dovrebbe vincere: Meryl Streep
Avrebbe dovuto essere candidata anche: Michelle Pfeiffer (Chéri) e Saoirse Ronan (Amabili Resti)

Permettetemi qualche considerazione in più sulla mia categoria preferita. Dispiace non aver ancora visto Precious, anche perché, se non fosse l'anno di Sandra Bullock e se Meryl Streep non fosse meritevole di un terzo Oscar dopo 27 anni di nomination a vuoto (27! ogni commento è superfluo), secondo il parere di molti la statuetta finirebbe nelle mani di Gabourey Sidibe. Attenendomi alle performance che ho potuto vedere finora, devo dire che Carey Mulligan è brava ma non eccezionale e che l'interpretazione di HelenCorsivo Mirren nulla aggiunge al suo prestigio. Al loro posto avrei preferito Michelle Pfeiffer e Saoirse Ronan. Nell'attesa di recuperare anche la Charlotte Gainsbourgh di Antichrist e la Tilda Swinton di Julia (e sperando che la 01 distribuisca presto Bright Star con Abbie Cornish), vi dò appuntamento ai Best Confidential Award le cui nomination saranno rese note nelle prossime settimane.

Miglior attore non protagonista:
Vincerà: Christoph Waltz
Dovrebbe vincere: Christoph Waltz
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Anthony Mackie (The Hurt Locker)

Miglior attrice non protagonista
Vincerà: Mo'nique
Dovrebbe vincere: Mo'nique
Avrebbe dovuto essere candidata anche: Julianne Moore (A Single Man) e Marion Cotillard (Nine)

Mo'nique di Precious ha già l'Oscar in tasca. E' impossibile che non vinca. Se non ci fosse stato l'exploit del film di Lee Daniels, chi avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere in questa categoria? Forse le attrici di Tra le nuvole, Kendrick e Farmiga, o le muse tarantiniane Laurent e Kruger. Ma ritengo che senza Mo'nique in gara, sarebbe stata Julianne Moore a spuntarla e, giunta alla quinta nomination, avrebbe anche portato a casa l'Oscar (come accadrà quest'anno per Jeff Bridges). Per quanto riguarda la Cotillard, i Weinstein hanno azzerato le sue probabilità di candidatura nel momento in cui l'hanno sostenuta come protagonista e non come supporting role.

Miglior sceneggiatura originale
Vincerà: The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Bastardi senza gloria
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Il nastro bianco

Miglior sceneggiatura non originale
Vincerà: Tra le nuvole
Dovrebbe vincere: Tra le nuvole
Avrebbe dovuto essere candidato anche: A Single Man

Per il miglior film straniero non saprei proprio chi tifare, se il gelido splendore austriaco o la sanguinosa odissea carceraria francese. Quanto al film d'animazione, mi vergogno di non avere ancora visto Up, ma sono completamente innamorato di Coraline (ed attendo con ansia The Fantastic Mr Fox, in uscita ad aprile).

E i vostri pronostici quali sono?

mercoledì 3 febbraio 2010

Nominations 2010: the day after


Per la prima volta nella storia degli Academy Awards, i candidati alla categoria di miglior film sono 10 anziché 5. Negli ultimi anni l'esclusione dalla cinquina finale di titoli come Wall E e The Dark Knight aveva sollevato un polverone enorme tale da indurre l'Academy ad ampliare il numero dei contendenti alla statuetta più prestigiosa ed inserire titoli di grosso successo popolare, oltre che critico. Questo allargamento ha permesso l'ingresso nella rosa dei candidati di film più che meritevoli che altrimenti sarebbero rimasti fuori: soprattutto A Serious Man e Up. Non ho visto District 9, ma ne hanno parlato più che bene. E An Education esce venerdì, quindi il giudizio è rinviato soltanto di pochi giorni. Sull'uscita di Precious la distribuzione italiana tace, ma si spera che cavalchi l'onda delle candidature e che il film non finisca nel dimenticatoio come Littel Children o Half Nelson, titoli nominatissimi e da noi mai distribuiti.


Quanto a The Blind Side, sprecare altre parole sarebbe inutile. Ma, considerato come ne parlano in America (vale a dire non benissimo), verrebbe da pensare che se i candidati al miglior film fossero rimasti 5, sarebbe stato molto meglio. Nessuno si sarebbe lamentato di una cinquina composta da Avatar, The Hurt Locker, Bastardi senza gloria, Tra le nuvole e Precious. Voglio dire che allargando il campo, è inevitabile che diventino maggiori le probabilità di prendere abbagli e ritrovarsi con prodotti di qualità scadente. E' sempre successo che nella cinquina finisse un film mediocre. Ora che i film sono dieci, le possibilità di incappare in un titolo mediocre semplicemente si raddoppiano.
Certo è che A Single Man non avrebbe di certo sfigurato. O Bright Star. O addirittura Nemico Pubblico. Ma l'ultimo film di Mann in America non è proprio piaciuto. E quello di Jane Campion è uscito in autunno e i votanti dell'Academy hanno decisamente la memoria corta. Per questo motivo le uscite più importanti sono tutte concentrate in dicembre.


Comunque, giusto per rincarare la dose ed avere un'idea del livello di partecipazione che c'è in America verso The Blind Side, non so se avete recuperato su youtube l'annuncio delle nomination. Ebbene, all'annuncio delle candidature per miglior attrice e miglior film, il nome di Sandra Bullock e il titolo del suo film sono stati accompagnati da applausi e gridolini di soddisfazione (negati a quasi tutti gli altri, a parte qualche - più che sensato - wow! per Christoph Waltz e il film di Tarantino). Sembrerebbe quindi che la Bullock sia riuscita a conquistare anche il sostegno della stampa, oltre l'amore incondizionato del pubblico. Ok, aspettiamo di vedere il film, prima di trarre conclusioni affrettate. Ma Meryl Streep a questo punto rischia di diventare l'attrice più sottovalutata della storia! Nel mio mondo perfetto, Meryl avrebbe già dovuto vincere almeno altre due volte, per I pointi di Madison County ed Il diavolo veste Prada. Di sicuro Julie & Julia non è la sua performance migliore ma, se vincesse la Bullock, sarebbe la dodicesima volta di fila che Meryl va a casa a mani vuote. E l'anno scorso l'Academy si è preoccupata di dare l'Oscar alla Winslet che era appena alla sesta nomination...


L'altro boccone amaro che proprio non va giù riguarda la categoria di miglior non attrice protagonista. Parliamo di Nine: massacrato (spesso gratuitamente) dalla critica ed ignorato dal pubblico, è riuscito comunque a raggranellare un po' di candidature. Il problema è che l'Academy ha nominato l'attrice sbagliata. Chiunque abbia visto il film sa di cosa parlo: Penelope Cruz è sexy e divertente ma Marion Cotillard è semplicemente stupenda. Non solo il suo ruolo è molto più bello, intenso ed importante, ma la Cotillard canta anche come una vera performer di musical. Peccato che l'Academy sia stata così pigra da non spostare i propri voti dall'una all'altra. Marion quest'anno aveva dalla sua parte anche la bellissima prova in Nemico pubblico. Snobbata due volte.


Quanto a Julianne Moore, credo che la sua interpretazione in A Single Man sia troppo complessa e sottile per gli standard dell'Academy, oltre che troppo breve. In termini di screentime, a ben guardare, si tratta di una piccola parte (sebbene lo scarso minutaggio non abbia impedito all'Academy di premiare Judi Dench per la sua apparizione di 9 minuti in Shakespeare in Love nel 1998). Tutti questi fattori hanno influito, assieme al calo di interesse verso il film di Tom Ford e all'aumentare dei consensi per Crazy Heart con Jeff Bridges. O l'Academy avrà pensato: meglio non nominarla affatto, piuttosto che farla andar via a bocca asciutta per la quinta volta?

A poco più di un mese dall'assegnazione delle statuette le mie previsioni sono le seguenti:
Miglior film: Avatar (o The Hurt Locker)
Miglior regia: Kathryn Bigelow (o James Cameron)
Miglior attore: Jeff Bridges (ma il cuore batte per Colin Firth)
Miglior attrice: gli astri dicono Sandra Bullock (ma la storia da anni grida Meryl Streep)
Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz
Miglior attrice non protagonista: Mo'nique
Miglior sceneggiatura originale: The Hurt Locker (o Bastardi senza gloria)
Miglior sceneggiatura non originale: Tra le nuvole

Voi cosa ne pensate?

martedì 2 febbraio 2010

Pioggia di nominations su Avatar e The Hurt Locker


Annunciate dalla soave Anne Hathaway, sono state rese note questa mattina le candidature ai premi Oscar. Tutto come da copione, più o meno. Pioggia di nominations sui favoriti della vigilia, Avatar e The Hurt Locker: entrambi guidano la corsa con 9 candidature a testa. Seguono Bastardi senza gloria con 8 candidature e Precious e Tra le nuvole con 6.

Miglior Film
Avatar / The Hurt Locker / Tra le nuvole / Bastardi senza gloria / Precious / An Education / The Blind Side / Up / District 9 / A Serious Man /

The Blind Side, inatteso campione d'incassi di questa stagione invernale, alla fine ce la fa e, trainato dall'incredibile successo di Sandra Bullock, riesce a strappare la candidatura come miglior film. Una sorpresa prevista, anche se chi l'ha visto sostiene che il film sia appena dignitoso. Peccato che A Single Man sia rimasto fuori. Stessa sorte è toccata ad altri due film indipendenti molto apprezzati dalla critica come Crazy Heart e The Messanger. Snobbate le commedie Una notte da leoni e (500) giorni insieme e, per il secondo anno consecutivo, Clint Eastwood con Invictus. La presenza di A Serious Man, ultimo gioiello dei Coen, nella rosa dei dieci candidati rende felici.

Miglior regia
James Cameron, Avatar / Kathryn Bigelow, The Hurt Locker / Lee Daniels, Precious / Jason Reitman, Tra le nuvole / Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria

Nessuna sorpresa nella cinquina per la regia. Kathryn Bigelow, proclamata regista dell'anno dalla Directors Guild of America, potrebbe spuntarla sull'ex marito James Cameron ed entrare nella storia come la prima regista donna a vincere l'Oscar.

Miglior attore
Jeff Bridges, Crazy Heart / George Clooney, Tra le nuvole / Colin Firth, A Single Man / Jeremy Renner, The Hurt Locker / Morgan Freeman, Invictus

Anche in questo caso, cinquina prevista in pieno. L'insuccesso di Nine è costato caro a Daniel Day-Lewis e l'eccessiva cupezza di The Road non ha permesso a Viggo Mortensen di ripetere l'exploit del 2007 con La promessa dell'assassino. Trionfo annunciato per Jeff Bridges.

Miglior attrice
Sandra Bullock, The Blind Side / Carey Mulligan, An Education / Gabourey Sidibe, Precious / Helen Mirren, The Last Station / Meryl Streep, Julie & Julia

Ok. L'unico punto interrogativo era per Helen Mirren: non si è capito se The Last Station sia stato distribuito o no in America, perché pare non l'abbia visto ancora nessuno. Che l'attrice inglese sia stata votata solo sulla base del suo pedigree artistico? Nessun posto per Emily Blunt (The Young Victoria) ed Abbie Cornish (Bright Star). E nessuno nutriva più alcuna speranza che nella cinquina potessero magicamente rientrare Tilda Swinton (Julia), Michelle Pfeiffer (Cheri) o Charlotte Gainsbourgh (Antichrist). Il fatto che Julie & Julia non sia stato nominato come miglior film aumenta le speranze di Sandra Bullock di vincere l'Oscar. Tuttavia la nomination al Razzie Award come peggior attrice dell'anno per All About Steve potrebbe costare caro alla Bullock e riportare i pronostici sulla buona strada, vale a dire in favore di Meryl Streep. Dopotutto, come ha scritto sul suo blog Nathaniel Rogers (thefilmexperience) "per la storia del cinema ha più senso che la Streep vinca il suo terzo Oscar, piuttosto che la Bullock vinca il suo primo".

Miglior attore non protagonista
Matt Damon, Invictus / Woody Harrelson, The Messanger / Christopher Plummer, The Last Station / Christoph Waltz, Bastardi senza gloria / Stanley Tucci, Amabili resti

Christopher Plummer ottiene la sua prima candidatura a 80 anni! E finalmente ce la fa anche l'amabile Stanley Tucci. Nonostante Invictus non sia riuscito ad entrare nelle cinquine per film e regia, Matt Damon conquista la nomination come non protagonista (una candidatura che vale anche per la lodatissima prova in The Informant). Snobbati Christian McKay (Me and Orson Welles), Alfred Molina (An Education) ed Anthony Mackie (The Hurt Locker).

Miglior attrice non protagonista
Penelope Cruz, Nine / Mo'nique, Precious / Anna Kendrick, Tra le nuvole / Vera Farmiga, Tra le nuvole / Maggie Gyllenhaal, Crazy Heart
L'unica cinquina con due (spiacevoli?) sorprese. La Cruz era stata candidata sia ai Golden Globe che ai SAG ma, dato il clamoroso flop del film, i pronostici erano diventati sfavorevoli. Penelope è scintillante in Nine, ma se proprio si voleva dare una candidatura al musical di Marshall, una scelta migliore sarebbe stata Marion Cotillard (che la Weinstein Company ha erroneamente sostenuto come protagonista nella corsa agli Oscar), senza ombra di dubbio più meritevole della Cruz. Quanto a Maggie Gyllenhaal, la candidatura arriva sull'onda del trionfo annunciato di Jeff Bridges per Crazy Heart. Ed è anche vero che questa brava attrice non è mai stata nominata, nemmeno per Secretary. Questo significa che Julianne Moore è stata scandalosamente ignorata, ma la sua Charley di A Single Man resta un piccolo capolavoro. Dita incrociate per il prossimo anno: Juli potrebbe rifarsi con The Kids Are All Right e Boone's Lick. Fuori anche Samantha Morton (The Messanger) e le splendide dark ladies tarantiniane Diane Kruger e Melanie Laurent.

Miglior film d'animazione
Coraline / Up / The Fantastic Mr Fox / La principessa e il ranocchio / The Secret of Kells

I bloggers d'oltreoceano si stanno chiedendo in coro cosa sia The Secret of Kells. Io tifo spudoratamente per Coraline, ma vincerà Up. Dov'è finito il bellissimo Ponyo sulla scogliera?

Miglior sceneggiatura originale
The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / The Messanger / A Serious Man / Up

Miglior sceneggiatura non originale
District 9 / An Education / In the Loop / Precious / Tra le nuvole

Miglior film straniero
Ajami (Israele) / The Milk of Sorrow (Perù) / The Secret in Their Eyes (Argentina) / Il nastro bianco (Germania) / A Prophet (Francia)
Devo ancora vedere A Prophet ma il film di Haneke è davvero stupendo.

Miglior scenografia
Avatar / The Imaginarium of Doctor Parnassus / Nine / Sherlock Holmes / The Young Victoria

Miglior fotografia
Avatar / Bastardi senza gloria / Harry Potter e il Principe Mezzosangue / Il nastro bianco / The Hurt Locker

Migliori costumi
Bright Star / Coco Avant Chanel / Nine / The Young Victoria / The Imaginarium of Doctor Parnassus
Unica candidatura per Bright Star di Jane Campion. Non avrebbe di certo sfigurato nemmeno una nomination per Cheri: splendidi i costumi disegnati da Consolata Boyle.

Miglior montaggio
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / District 9 / Precious

Miglior trucco
Il divo / Star Trek / The Young Victoria

Miglior colonna sonora originale
Avatar / The Hurt Locker / Up / The Fantastic Mr Fox / Sherlock Holmes
Sherlock Holmes? Mah. E la colonna sonora di Avatar è noiosa e ripetitiva. Decisamente i membri dell'Academy non hanno un buon orecchio: altrimenti avrebbero nominato i magnifici score di Nemico pubblico, A Single Man e Cheri.

Miglior canzone
"Almost there", La principessa e il ranocchio / "Down in New Orleans", La principessa e il ranocchio / "Loin de Paname", Paris 36 / "Take it all", Nine / "The Weary Kind", Crazy Heart

"I see you", il polpettone composto da James Horner nella speranza di ripetere il colpaccio di "My Heart Will Go On" (cui è peraltro molto simile nella linea melodica) non è entrato nella cinquina. Una testimonianza divina? Snobbata "Cinema italiano", ma almeno "Take it all" ce l'ha fatta. Decisamente da vedere a questo punto è il film con Jeff Bridges, Crazy Heart. Chissà quando verrà distribuito in Italia!

Migliori effetti visivi
Avatar / District 9 / Star Trek

Miglior montaggio sonoro
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / Up / Star Trek

Miglior missaggio sonoro
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / Stra Trek / Transformers 2

Questa la lista delle nominations. Attendo con avida curiosità i vostri commenti.

domenica 24 gennaio 2010

SAG Awards per Bullock, Bridges e i "Bastardi"


Ohi ohi, qui c'è da tremare. Sandra Bullock ha battuto Meryl Streep agli Screen Actors Guild Awards ieri sera, collezionando un'altra incredibile vittoria che l'avvicina sempre più all'Oscar. Non ho nulla contro la Bullock, intendiamoci, e se The Blind Side non avesse incassato così tanto in America non avrei (così tanti) pregiudizi sull'effettiva qualità della sua performance. Ma che il dio denaro getti la sua ombra in maniera così spudorata ed evidente sui riconoscimenti artistici proprio non mi va giù. Esattamente come è avvenuto ai Golden Globes. E questo inizia ad essere preoccupante. Quanto all'immenso Jeff Bridges, proclamato miglior attore per Crazy Heart, ritengo che meriti la giusta consacrazione ma è chiaro che si tratta di un riconoscimento alla carriera, un meccanismo che si è sempre verificato (in un certo senso anche l'anno scorso per Kate Winslet in The Reader) e che continuerà a verificarsi in base al feeling del "momento" (mix astrale di sentimento verso la star, pubblicità e popolarità).


E quest'anno è il "momento" di celebrare Jeff Bridges. E, a quanto pare, il momento di Sandra Bullock, la cui vittoria farebbe contenta tutta l'America (ha anche vinto il People Choice Award), se parliamo in termini di box office, potere economico e vendibilità dell'immagine (sono anni che non vince una star tanto forte al botteghino, le ultime furono Reese Witherspoon per Walk The Line nel 2005 e prima di lei Julia Roberts per Erin Brockovic nel 2000). Quando sarà il momento per il terzo Oscar di Meryl Streep nessuno può dirlo, ma non tutto è ancora perduto (anche Meryl è diventata una garanzia commerciale: E' complicato ha già superato i 90 milioni di dollari). Naturalmente anche per lei sarebbe un riconoscimento alla carriera piuttosto che al suo comunque pregevole lavoro in Julie & Julia. Ma questo è il gioco. Speriamo solo che gli Oscar non diventino come i Grammy, in cui trionfano sempre e solo le corazzate da primi posti in classifica. Continuando così non mi stupirei di vedere premiati gli attori da copertina di Twilight. O di Transformers 2.
Attori non protagonisti Mo'nique per Precious e Christoph Waltz per Bastardi senza gloria. Al film di Quentin Tarantino è andato anche il premio per il miglior cast.

lunedì 18 gennaio 2010

I campioni del box office dominano i Golden Globes

2009, the year of Sandra (and Avatar, of course!)

Che dire? Avatar fa piazza pulita per quanto The Hurt Locker e Tra le nuvole godessero di un supporto critico maggiore, e l'hit estivo Una notte da leoni batte le commedie con Meryl Streep e 500 giorni insieme. CorsivoA parte il riconoscimento a Jeff Bridges (che mette finalmente una seria ipoteca sull'Oscar a quarant'anni dall'inizio della sua carriera), e quello a Meryl Streep (arrivata a quota 7 Golden Globes!), Sandra Bullock continua a coronare il suo incredibile anno fortunato e colleziona un altro premio dopo The Critics Choice Movie Award ricevuto venerdì. The Blind Side veleggia verso la cifra pazzesca di 230 milioni di dollari: è la prima volta che un film con il nome di un'attrice sopra il titolo (non d'azione e senza star maschili), raggiunge un risultato commerciale del genere. I media non faranno che puntare su di lei per l'Oscar: arrivati a questo punto della stagione, le performance non contano più, conta l'immagine ed il valore mediatico del personaggio. E Sandra è la ragazza più hot del momento. Sandra vs Meryl? Il bacio che le due dive si sono scambiate alla cerimonia dei BFCA non lascia dubbi su quale sia la vera sfida quest'anno.


Ma Meryl dovrebbe spuntarla per l'Oscar. Altrimenti ci sarebbe da organizzare una marcia di protesta su Hollywood. E che dire di Robert Downey Jr? Scelta molto glamour ma sembra che l'associazione dei critici stranieri abbia assegnato i propri premi scorrendo le classifiche degli incassi. Nessuna sorpresa invece per in non protagonisti Waltz e Mo'nique, anche se le previsioni puntavano su Woody Harrelson. Ecco la lista completa dei vincitori.

Miglior film drammatico: Avatar
Miglior regia: James Cameron, Avatar
Miglior commedia: Una notte da leoni

Attore in un film drammatico: Jeff Bridges, Crazy Heart
Attrice in un film drammatico: Sandra Bullock, The Blind Side
Attore in una commedia/musical: Robert Downey jr, Sherlock Holmes
Attrice in una commedia: Meryl Streep, Julie & Julia
Attore non protagonista: Christoph Waltz, Bastardi senza gloria
Attrice non protagonista: Mo'nique, Precious

Miglior film d'animazione: Up
Miglior film straniero: Il nastro bianco
Miglior sceneggiatura: Tra le nuvole
Miglior colonna sonora: Up
Miglior canzone: The Weary Kind, Crazy Heart

Miglior serie TV drammatica: Mad Men
Miglior performance femminile in una serie drammatica: Julianna Margulies, The Good Wife
Miglior performance maschile in una serie drammatica: Micheal C. Hall, Dexter
Miglior serie TV comedy/musical: Glee
Miglior performance femminile in una serie comedy/musical: Toni Collette, The United States of Tara
Miglior performance maschile in una serie comedy/musical: Alec Badwin, 30 Rock
Miglior miniserie TV: Grey Gardens
Miglior performance femminile in una miniserie: Drew Barrymore, Grey Gardens
Miglior performance maschile in una miniserie: Kevin Bacon, Taking Chance
Miglior attrice non protagonista in una serie, miniserie o film TV: Chloe Sevigny, Big Love
Miglior attore non protagonista in una serie, miniserie o film TV: John Lithgow, Dexter

Vedremo mai da noi The United States of Tara, Grey Gardens e Mad Men? Ai posteri l'ardua sentenza.

sabato 16 gennaio 2010

Critics Choice Movie Awards

The Broadcast Film Critics Association ha assegnato ieri sera i propri premi, due giorni prima dei Golden Globes. The Hurt Locker, il dramma bellico di Kathryn Bigelow, ha vinto come miglior film e miglior regia, battendo la spietata concorrenza di Avatar, Tra le nuvole e Bastardi senza gloria.

Jeff Bridges è il miglior attore dell'anno per Crazy Heart, mentre migliore attrice ex-aequo Meryl Streep per Julie & Julia e Sandra Bullock per The Blind Side. Tra i non protagonisti trionfo annunciato per Christoph Waltz (Bastardi senza gloria) e Mo'nique (Precious). Miglior cast dell'anno è lo strepitoso gruppo guidato da Quentin Tarantino in Bastardi senza gloria, che vince anche per la migliore sceneggiatura originale. Il premio per il migliore adattamento è andato a Jason Reitman per Tra le nuvole, mentre Saoirse Ronan ha vinto come miglior giovane attrice per The Lovely Bones.

Come da copione, Avatar trionfa come miglior film d'azione e furoreggia in tutte le categorie tecniche. Miglior film straniero Gli abbracci spezzati di Almodovar, recentemente snobbato in patria alle nominations per i Goya (solo una candidatura per Penelope Cruz).
Tutti sintonizzati domenica 17 per le assegnazioni dei Golden Globes!

venerdì 8 gennaio 2010

Duplicity & Ricatto d'amore


Giorni di glamour-immersion. Nel giro di 48 ore ho recuperato Duplicity, la romantic-comedy-spy-story di Tony Gilroy uscita la scorsa primavera con Julia Roberts e il clamoroso successo dell'estate americana Ricatto d'amore (The Proposal) con Sandra Bullock. Entrambe le dive sono fresche di candidatura ai Golden Globes nella categoria best actress comedy, anche se, visti i film, mi chiedo come sia possibile che siano state preferite alla malinconia autunnale di Michelle Pfeiffer in Cherì. Certo, il fascino della Roberts è immutato, così come la simpatia della Bullock, ma il monologo finale della Pfeiffer nel film di Frears è più incisivo dei sorrisi smaglianti di Julia o del finto impaccio di Sandra. Evidentemente la Roberts conta ancora su una schiera infinita di sostenitori e la Bullock è diventata un infernale garanzia di trionfo al box office. Ma l'arte è altrove.

Duplicity (6/6+) è un sofisticato giallo-rosa che non mantiene tutte le premesse ma si lascia guardare con gusto. Costato 60 milioni di dollari, ne ha incassati in America solo 40, ma ha recuperato terreno oltreoceano arrivando alla non esaltante cifra di 78 milioni. Il mix di generi (spionaggio industriale in salsa rosa) non ha quindi convinto: la struttura a scatole cinesi, con il consueto meccanismo dei doppi e tripli giochi, e la costruzione temporale con frequenti andirivieni, se non confondono lo spettatore di certo lo distanziano dal cuore della trama e dei personaggi. Girato con classe indiscussa, il film resta freddo e come congelato nel suo brillante cinismo e nella programmatica sagacia dei suoi dialoghi. Gli interpreti sono quindi la ragione di maggior interesse e Julia Roberts e Clive Owen, già insieme in Closer, sono una coppia che funziona a meraviglia. Nei ruoli di due spie very cool, sexy e sbrigativa lei, stropicciato e irresistibile lui, si amano selvaggiamente e, pur non fidandosi l'uno dell'altro (deformazione professionale del mestiere di spia), diventano soci in un affare che potrebbe fruttare milioni di dollari. Le loro schermaglie da screwball-comedy sono indubbiamente la cosa migliore del film.



Se Duplicity riesce tutto sommato gradevole, la stessa cosa non si può dire di Ricatto d'amore (4), nonostante la bella faccia di Ryan Reynolds e la verve di Sandra Bullock. Saranno pure 184 i milioni incassati in America, ma il film di Ann Fletcher è uno sconfortante accumulo di stereotipi e di situazioni già viste un migliaio di volte quasi sempre con risultati migliori. Fosse solo leggero, il film evaporerebbe senza lasciar traccia, ma si segnala per due scene a dir poco imbarazzanti (lo striptease nel bar e la danza propiziatoria nella foresta) e per una visione della dinamica fra i sessi che definire retriva, fallocentrica e desolante è dir poco. L'inizio cita/copia Il diavolo veste Prada con l'editrice in tailleur stronza-ma-frigida che semina il terrore fra i dipendenti. Al posto delle assistenti Andrea ed Emily, abbiamo il belloccio di turno Ryan Reynolds che subisce ogni capriccio del capo in gonnella, ma accetta i colpi senza fiatare per realizzare i suoi sogni nel cassetto. Così come furbamente accetta di sposarla per evitare che venga rimpatriata in Canada, mettendo su una farsa da finti innamorati che coinvolgerà con prevedibili risultati la "normalissima" famiglia di lui. La progressione narrativa gli darà ampiamente modo di vendicarsi del capo e di dimostrare quanto lui sia un ragazzo meraviglioso. Parallelamente, innumerevoli saranno le situazioni in cui la protagonista sarà messa in ridicolo, fino a rivelare (ma va'?) un animo tutto sommato nobile, ferito e deluso dalla vita. Alla fine, ma guarda un po', si scopriranno innamorati per davvero. Amen.

martedì 15 dicembre 2009

Golden Globes nominations!


Dopo The Boston Film Critics Society (miglior film The Hurt Locker; regia Kathryn Bigelow per The Hurt Locker; attrice Meryl Streep per Julie&Julia; attore Jeremy Renner per The Hurt Locker; attrice non protagonista Mo'Nique per Precious; attore non protagonista Christoph Waltz per Bastardi senza gloria); The Los Angeles Film Critics Association (miglior film e regia The Hurt Locker; attrice Yolande Moreau per Seraphine; attore Jeff Bridges per Crazy Heart; non protagonisti Mo'Nique e Waltz) e The New York Film Critics Association (film e regia The Hurt Locker; attrice Meryl Streep; attore George Clooney per Up in the Air; non protagonisti Mo'Nique e Waltz), oggi sono state finalmente annunciate le candidature per i Golden Globes, i premi della stampa estera ad Hollywood, da sempre considerati anticamera degli Oscar.


Miglior film drammatico
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / Precious / Up in the Air

Miglior commedia/musical
(500) giorni insieme / The Hangover / Nine / It's Complicated / Julie & Julia

Miglior regia
Kathryn Bigelow (The Hurt Locker) / James Cameron (Avatar) / Clint Eastwood (Invictus) / Jason Reitman (Up in the Air) / Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria)

Probabilmente saranno questi i nomi dei registi candidati all'Oscar. Lee Daniels, regista di Precious, qui escluso, potrebbe spuntarla alla fine su Eastwood o, più probabilmente, su Tarantino. Ma la gara è tutta tra Bigelow e Cameron, ex-marito e moglie l'un contro l'altro armati!
Snobbati sia come miglior film che come miglior regia An Education e soprattutto Bright Star di Jane Campion.

Miglior attrice in un film drammatico
Emily Blunt (The Young Victoria) / Sandra Bullock (The Blind Side) / Helen Mirren (The Last Station) / Carey Mulligan (An Education) / Gabourey Sidibe (Precious)

Miglior attrice in una commedia/musical
Sandra Bullock (Ricatto d'amore) / Marion Cotillard (Nine) / Julia Roberts (Duplicity) / Meryl Streep (Julie & Julia) / Meryl Streep (It's Complicated)

Incredibile riconoscimento (ma era tragicamente nell'aria) per Sandra Bullock in entrambe le categorie. Non stupisce anche la doppia nomination come attrice comica per Meryl Streep (arrivata a quota 25 candidature!): probabilmente è arrivato l'anno in cui Meryl riuscirà a mettere la mani sul terzo meritatissimo Oscar. Inattesa la candidatura per Julia Roberts, ma i GG la adorano (l'avevano candidata anche due anni fa per il supporting turn di Charlie Wilson War) ed è sempre una grande star (mille volte meglio lei della Bullock). Possibile che non c'era posto per la favolosa Michelle Pfeiffer di Chéri? La sua stella è ormai definitivamente in declino? Immensa tristezza. Quanto alla lista delle attrici drammatiche, Emily Blunt ottiene a sorpresa la candidatura al posto di Abbie Cornish, apprezzata protagonista di Bright Star e, come previsto, Tilda Swinton è stata completamente ignorata per il film Julia.

Miglior attore in un film drammatico
Jeff Bridges (Crazy Heart) / George Clooney (Up in the Air) / Colin Firth (A Single Man) / Morgan Freeman (Invictus) / Tobey McGuire (Brothers)

La vera sorpresa è Tobey McGuire per il dramma di Jim Sheridan (recensioni freddine): i GG lo hanno preferito ai più quotati Jeremy Renner per Hurt Locker e Viggo Mortensen per The Road. Credo che gli Oscar voteranno per Renner, visto lo straordinario supporto che il film della Bigelow sta ricevendo dalle associazioni dei critici.

Miglior attore in una commedia/ musical
Matt Damon (The Informant) / Daniel Day-Lewis (Nine) / Robert Downey Jr (Sherlock Holmes) / Joseph Gordon-Levitt (500 giorni insieme) / Michael Stuhlbarg (A Serious Man)

Credo che nessuno di questi attori a parte Matt Damon abbia chance effettive di una candidatura agli Oscar (nemmeno Daniel Day-Lewis, data l'accoglienza non entusiatica che la critica sta riservando a Nine), ma fa immensamente piacere vedere candidato Michael Stuhlbarg, eccellente interprete del film dei fratelli Coen.

Miglior attrice non protagonista
Penelope Cruz (Nine) / Vera Farmiga (Up in the Air) / Anna Kendrick (Up in the Air) / Mo'Nique (Precious) / Julianne Moore (A Single Man)

Lasciatemi gioire per Julianne Moore. Probabile cinquina degli Oscar, ma credo che alla fine Marion Cotillard sarà candidata come non protagonista al posto della Cruz. Saldissima Mo'Nique, che sta vincendo tutti i premi della critica, ed in ascesa le ragazze di Up in the Air. Ignorata Samantha Morton per The Messanger.

Miglior attore non protagonista
Matt Damon (Invictus) / Christoph Waltz (Bastardi senza gloria) / Woody Harrelson (The Messanger) / Christopher Plummer (The Last Station) / Stanley Tucci (The Lovely Bones)

Doppia nomination anche per Matt Damon: difficile immaginare che gli Oscar si dimentichino di entrambe le sue performance. In questa categoria i GG lo hanno preferito al celebratissimo Alfred Molina di An Education, film che peraltro ha raccolto solo un'altra candidatura per la migliore attrice.

Miglior film straniero
Baaria / Gli abbracci spezzati / Il nastro bianco / A Prophet / The Maid

Giuseppe Tornatore ce la fa, ma anche Matteo Garrone per Gomorra era stato riconosciuto dalla stampa estera americana e poi escluso dalla cinquina degli Oscar. Impossibile però che Baaria sia preferito al film di Haneke o a The Prophet di Audiard.

Miglior film d'animazione
Cloudy with a Chance of Meatballs / Coraline / The Fantastic Mr Fox / Up / La principessa e il ranocchio

Grande cinquina. Coraline è un capolavoro e si parla un gran bene di The Fantastic Mr Fox di Wes Anderson. Up è stato un successo mondiale e il nuovo Disney promette bene.

Nominata anche la magnifica colonna sonora del film A Single Man: se esce sul mercato italiano prima delle feste, sarà il mio regalo di Natale. Per me stesso.

martedì 1 dicembre 2009

Nomination all'orizzonte per Sandra Bullock?


Chi l’avrebbe detto, appena qualche giorno fa, che Sandra Bullock avrebbe mai potuto lontanamente sperare di venire considerata nelle previsioni per i prossimi Oscar. E per un film che ha tutta l’aria di essere quantomeno orribile. A questo punto l’unico limite sembra essere il cielo.

Ma andiamo con ordine. Grandi movimenti nelle previsioni per i prossimi Oscar nella categoria Best Actress. La lotta per la quinta posizione è a dir poco sfrenata, essendo i primi quattro posti quasi cementificati (ma nulla è sicuro, almeno fino alle nominations ai Golden Globes): Streep, Sidibe, Mulligan e Mirren sono infatti date quasi per certe, quindi è partita aperta solo per l’ultima posizione. L’intensa Abbie Cornish di Bright Star è finora l’unica performance di cui i critici americani abbiano potuto scrivere ampiamente (ed in modo molto favorevole), essendo il film di Jane Campion uscito ad ottobre. Le possibilità di Saoirse Ronan sembrano invece essersi notevolmente ridotte: The Lovely Bones, in uscita l’11 dicembre, conta finora solo il 58% di recensioni positive. Anche in termini di screentime, la Ronan è presente soprattutto nella prima parte del film, e tutti sappiamo quanto i problemi di minutaggio influenzino le scelte dell’Academy. Sempre più insistentemente si fa il nome di Maggie Gyllenhaal, co-lead di Jeff Bridges in Crazy Heart, mentre chiunque abbia già visto Nine ritiene che Marion Cotillard sia una scelta perfetta come attrice non protagonista, e che il promuoverla come lead da parte dei Weinstein potrebbe rivelarsi una mossa sconsiderata. Ma il nome che da una settimana a questa parte i bloggers di tutto il mondo stanno iniziando a prendere seriamente in considerazione è quello, udite udite, di Sandra Bullock.


Dopo aver fatto sfracelli al botteghino quest’estate con Ricatto d’amore (The Proposal), la Bullock è di nuovo protagonista nel family drama The Blind Side, ispirato alla storia vera di una famiglia americana che accoglie in casa un senzatetto di colore e gli regala l’occasione di una nuova vita. Lacrime, buoni sentimenti e valori tradizionali a profusione. Il trailer è agghiacciante, ma il film conta il 73% di critiche favorevoli e, fattore ancora più decisivo, nei primi dieci giorni di programmazione ha già racimolato 100 milioni di dollari d’incasso. Nel giorno del Ringraziamento The Blind Side ha addirittura incassato di più di New Moon e potrebbe arrivare sotto Natale al favoloso traguardo dei 200 milioni. Davvero un record per un family drama di medio budget.

Il successo del film e l’inaspettato favore dei critici potrebbe spianare la strada ad una incredibile nomination per Sandra Bullock, attrice tanto simpatica quanto modesta. All’Academy piace onorare una grande star da botteghino quando le recensioni sottolineano l’onestà e l’eccezionalità della performance: è successo nel 2000 con Julia Roberts per Erin Brokovich (con tutti i dovuti distinguo, quella della Roberts era comunque una performance grandiosa) e nel 2005 con Reese Witherspoon per Walk the Line.

Ho sempre considerato la Bullock una fotocopia sbiadita della Roberts ma è innegabile che il suo fascino acqua e sapone e la sua normalità piacciano ora come non mai: per un’attrice sopra i 40 anni aprire due film nello stesso anno incassando 30 milioni di dollari nel primo week end è davvero un risultato strepitoso. Se i Golden Globes onoreranno la Bullock con una doppia nomination, sia come attrice drammatica che come interprete di commedie, l’Academy non potrà non tenerne conto. A quel punto anche il quinto posto della cinquina potrebbe essere sicuro.