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mercoledì 3 febbraio 2010

Il cielo sopra il Festival di Berlino


Giunto alla 60° edizione, il Festival del Cinema di Berlino si apre il prossimo 11 febbraio. I due titoli più attesi sono l'anteprima mondiale di Shutter Island di Marin Scorsese con Leo di Caprio e Michelle Williams, e The Ghost Writer di Roman Polanski con Ewan McGreogor e Pierce Brosnan.

Tra i titoli in concorso spiccano Greenberg, la nuova commedia di Noa Baumbach (The Squid and the Whale, Il matrimonio di mia sorella) con Jennifer Jason Leigh e Ben Stiller, Submarino dell'ex-dogma Thomas Vinterberg e The First Gun di Zhang Yimou. Direttamente dal Sundance sbarcano alla berlinale anche l'apprezzato Howl di Epstein e Friedman e il controverso The Killer inside me di Winterbottom, cui ho già accennato nel post sul festival indipendente americano.

Fuori concorso il titolo che ha riscosso maggiori consensi al Sundance, The Kids Are All Right di Lisa Cholodenko, gay dramedy con il terzetto (da Oscar?) Bening-Moore-Ruffalo.

Tra gli italiani: Mine Vaganti di Ozpeteck, Cosa voglio di più di Soldini e Io sono l'amore di Guadagnino. Omaggio ad Eric Rohmer, maestro recentemente scomparso, e ad Hanna Schygulla, indimenticabile musa di Fassbinder.

sabato 30 gennaio 2010

Ghiotte pillole dal Sundance


Ricchissimo il carnet di titoli presentati in questi giorni al Sundance Film Festival. Focus Features ha già acquistato i diritti per la distribuzione di The Kids Are All Right di Lisa Cholodenko, comedy-drama-gay-manifesto con Annette Bening e Julianne Moore, magnifica (e a quanto pare credibilissima) coppia lesbo che ha cresciuto due ragazzi nati tramite inseminazione artificiale, e uno splendico Mark Ruffalo nel ruolo del padre-donatore del seme. Accoglienza entusiastica: script leggero, brillante, sincero ed intelligente, grandi performance e ottime prospettive di successo. E magari di candidature all'Oscar il prossimo anno per i tre protagonisti.


Occhi puntati sul dramma romantico Blue Valentine: Derek Cianfrance registra discese e risalite amorose fra Ryan Gosling e Michelle Williams, acclamattissimi e mai così casual e sexy.


Get Low di Aaron Schneider, storia di un patriarca nel Tennessee post-depressione interpretato da Robert Duvall, Sissy Spacek e Bill Murray, era già pronto nel 2009, ma l'uscita era stata rinviata. Le proiezioni al Sundance confermano quanto già si diceva negli scorsi mesi: aspettiamoci un monumentale Duvall.


Il biopic inglese sull'infanzia di John Lennon, Nowhere Boy, diretto da Sam Taylor Wood, continua a convincere dopo gli ottimi risultati in patria (ha ricevuto le candidature ai BAFTA per Kristin Scott-Thomas e Anne Marie Duff).


Si fa un gran parlare anche del debutto alla regia della visionaria video-maker Flora Sigismondi: The Runaways, con Kirsten Stewart e Dakota Fanning, storia di una girl-band americana anni '70, potrebbe essere uno degli hit della prossima primavera. Una delle sorprese del festival è sicuramente il thriller-horror spagnolo Buried, diretto da Rodrigo Cortes ed interpretato dal lanciatissimo Ryan Reynolds: tutto girato in una tomba in cui il povero Ryan si ritrova seppellitto ad inizio pellicola. Lebanon docet, con tutti i dovuti distinguo.


Sofisticato e complesso appare già Howl, di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, che ripercorre la storia del processo per oscenità contro Allen Ginsberg e il suo poema omonimo. Protagonista il mozzafiato James Franco di Milk, assieme a Marie-Louise Parker, John Hamm e Jeff Daniels.


Contrastanti invece le prime risposte a The Killer Inside Me, adattamento di un romanzo di Jim Thompson diretto da Michael Winterbottom al suo primo film americano e con un cast all star: Casey Affleck, Kate Hudson e Jessica Alba. Ultraviolento, gratuito e pericoloso, ma la confezione visiva sembra lussuosa e affascinante.


Dopo il bellissimo Le cose che so di lei e l'interessante Nine Lives, Rodrigo Garcia, cineasta legato all'universo e alle storie femminili, dirige Annette Bening e Naomi Watts nel dramma Mother & Child. Interprete a teatro di un recente adattamento della Medea di Euripide, si prospetta un grande anno per la Bening. Tra gli altri film, oltre a Io sono l'amore di cui ho già parlato in un post precedente, si segnala l'interessante esordio alla regia di Philip Seymour Hoffmann con Jack Goes Boating. Postilla: vedremo mai Synecdoche, New York?

Quale tutti questi titoli riuscirà a bissare il successo di film come Little Miss Sunshine, Precious e (500) giorni insieme, tutti provenienti dalle fila del Sundance?

martedì 26 gennaio 2010

Tilda e l'Italia al Sundance


Luca Guadagnino sbarca in America. Il suo film Io sono l'amore (I Am Love), dopo la premiere alla Mostra del Cinema di Venezia nelle sezione Orizzonti lo scorso settembre, è stato presentato al Sundance il 22 gennaio. Storia di una famiglia dell'alta borghesia milanese, il film è stato accolto molto favorevolmente dalla critica americana soprattutto per l'eleganza dello stile visivo, le atmosfere da melo' raffreddato e l'affascinante prova di Tilda Swinton.


Più tiepida l'accoglienza a Venezia, dove era stato sollevato un ingombrante paragone con Visconti e il suo Gruppo di famiglia in un interno e il formalismo di Guadagnino era stato accusato di presunzione e freddezza. In America sarà distribuito nei circuiti d'essai, in Italia dal 19 marzo. Nel cast anche Pippo Delbono, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher e Marisa Berenson. Per i fan di Tilda Swinton, ancora orfani della visione di Julia, un film da non perdere.