mercoledì 28 aprile 2010

In "Heaven" con Cate e Ribisi


Diretto da Tom Tykwer dopo il successo internazionale di Run, Lola, Run, e basato su una sceneggiatura di Kieslowki (primo capitolo di una trilogia che avrebbe dovuto comprendere anche Hell e Purgatory), Heaven è un film irrisolto e misconosciuto, ma assolutamente affascinante. E, dato non trascurabile, si avvale di una delle più sensazionali performance di Cate Blanchett, qui al suo massimo grado di purezza, accompagnata da un Giovanni Ribisi meraviglioso per intensità e candore. Il plot è quantomeno bizzarro ed insolito, e mescola crime story, thriller, dramma e romance con tale leggerezza (se non ingenuità) e sprezzo della verosimiglianza che risulta subito chiaro quanto la trama sia metaforica, un semplice pretesto per riflettere su qualcos'altro: la natura umana e temi universali quali la vendetta, la colpa, la redenzione e l'amore. In questo senso Heaven è un film filosofico, coraggioso, forse addirittura sbagliato (all'uscita fu un fiasco clamoroso), ma unico nel suo genere. Merito dell'abbagliante stile visivo di Tykwer, che disegna spazi ed inquadrature di una limpidezza straniante ed imprime all'azione un ritmo lento, sospeso, carico di tensione non solo psicologica, ma addirittura metafisica, grazie al supporto della stupenda fotografia di Frank Griebe.


Interamente girato in Italia tra Torino e Montepulciano, con attori impegnati a recitare sia in inglese che in italiano, Heaven racconta la storia di Philippa, un'insegnante inglese che, dopo aver inutilmente segnalato alla polizia il coinvolgimento di un uomo nella morte per overdose di suo marito, decide di farsi giustizia da sola. Il suo piano però fallisce miseramente: nello scoppio della bomba da lei stessa fabbricata perdono la vita quattro persone innocenti e Philippa viene accusata di associazione terroristica. Filippo, il giovane, silenzioso carabiniere che fa da traduttore nel corso dell'interrogatorio, si innamora di lei e l'aiuta ad evadere. Insieme attraverseranno l'Italia e troveranno rifugio nelle campagne toscane. Ma sarà quasi impossibile sfuggire alle ricerche dei carabinieri...


Dimenticate la trama e lasciatevi incantare dalla magia delle immagini e dalle atmosfere ovattate e celestiali; celestiali, però, non in senso iconografico (a parte il magnifico finale, con la corsa sulla collina, l'amore ai piedi del grande albero e la fuga verso il cielo... da brivido), ma in termini di dilatazione spazio-temporale, con effetti di irrealtà avvolgente. Tykwer trasforma un'assurda storia thriller in un poetico inno alla vita e alla libertà, ma il risultato non sarebbe lo stesso senza Blanchett e Ribisi: la loro alchimia è semplicemente commovente, il loro progressivo avvicinamento psicologico e fisico sconvolgente e naturalissimo. Nell'ultima parte, in cerca di riparo e redenzione nell'abbraccio della natura, i due protagonisti indossano lo stesso costume neutro (jeans e maglietta bianca), si rasano a zero i capelli, adottando un look che annulla ogni differenza e li rende identici, quasi fratelli (non a caso hanno lo stesso nome). A poco a poco, diventano, per amore, una cosa sola: esseri umani liberi e puri. Così umani, senza maschere, senza trucchi, senza orpelli, da rappresentare l'umanità al grado zero, primordiale. Così umani... da sembrare alieni: indifesi, innocenti nonostante la colpa, ma felici.


Rasata eppur bellissima, Cate Blanchett sfodera nella tenuta del primo piano e nella luminosità dello sguardo un'intensità ed un abbandono lontani dai tecnicismi e dagli istrionismi mimetici di cui è assoluta maestra. L'essere umano primordiale al quale Philippa e Filippo ritornano nel finale è anche l'Attore al grado massimo di neutralità e disponibilità di fronte al personaggio, all'azione e alle emozioni: nudo, naturale, aperto. Una pagina bianca pronta ad accogliere qualsiasi sentimento e psicologia. I personaggi/attori si annullano per poter essere universali ed esprimere tutta l'unicità e la molteplicità della vita nel loro corpo/sguardo. Guidati dalla mano ispirata di Tykwer, Blanchett e Ribisi accettano la sfida e volano verso il cielo. Quasi impossibile separare le due prove attoriali: sono un'unica, miracolosa performance.

Voto: 7

1 commento:

  1. Bellissimo questo film, purtroppo non molto conosciuto! Hai recuperato una vera perla!

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