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sabato 31 luglio 2010

Il lato nero dell'America: "The Blind Side" e "Precious"


Per una volta onore alla distribuzione italiana che si è ben guardata dal fare uscire in sala due patacche clamorose come The Blind Side (edito da poco direttamente in dvd) e Precious. Un’esclamazione chiaramente provocatoria, dovuta all’enorme, spropositata considerazione riservata in America a queste due pellicole sia dal pubblico (The Blind Side ha incassato più di 250 milioni di dollari!) che dalla critica (Precious figura in quasi tutte le liste dei migliori film dell’anno). Non si tratta di opere pessime (anche se Precious, sotto alcuni aspetti, lo è), soltanto ampiamente sopravvalutate. Oltre che speculari e solo all’apparenza contrapposte.


The Blind Side (tratto da una storia vera) è convenzionale, un classico dramma a sfondo sociale in puro Hollywood style con i soliti ingredienti messi in fila uno dietro l’altro (la giusta dose di ironia, attento bilancio tra patetismo ed asciuttezza, alternanza di dramma e commedia e l’ennesima celebrazione della perfetta famiglia americana e dell'importanza dell’istruzione per conseguire il successo) ma perlomeno non è pretenzioso. Sandra Bullock, con la sua innegabile simpatia e il suo charme quotidiano, funziona ed è l’unica ragione per seguire il film fino in fondo. Nel ruolo della generosa Leigh Anne Tuhoy, madre e moglie perfetta incline per natura ad aiutare il prossimo (accoglie in casa il giovane senzatetto afro-americano Michael Oher destinato a diventare un campione di football) la Bullock ha il piglio giusto, quel mix di ironia, grinta e trattenuta compassione che fa centro. L’Oscar come miglior attrice, però, è francamente troppo.


Discorso diverso merita Precious, Based on the Novel Push by Sapphire. L’incredibile calvario della sedicenne afro-americana Precious (Gabourey Sidibe) in quel di Harlem nel 1987 è raccontato con un gusto per gli aspetti più miserabili a dir poco discutibile e morboso, ed è rappresentato con uno stile così ricco e sovraccarico di effetti (flou, ralenti, fotografia patinata, camera a mano che vorrebbe scimmiottare il cinema verità, montaggio da videoclip) che contrasta in modo fastidioso e stridente con la materia trattata.
Tutto comincia quando Precious, obesa, analfabeta e vittima di abusi domestici (il padre la violenta; la madre, alcolizzata e disoccupata, la picchia e la tortura psicologicamente) scopre di essere per la seconda volta incinta del padre (il primo figlio, soprannominato “Mongo”, è affetto da sindrome di Down). Viene così sospesa da scuola ed inserita in un programma di recupero per ragazze disadattate nella speranza che, attraverso un’istruzione, possa finalmente dare una svolta alla sua vita. Difficile se il padre che ti ha stuprata e messo incinta due volte è malato di aids e ti ha passato il virus dell’hiv. E se hai una madre mostruosa che ti maltratta oltre ogni possibile immaginazione. L’unica via d’uscita per la povera Precious è la fantasia ed alcuni dei momenti più interessanti del film sono proprio quelli in cui entriamo nella sua immaginazione; e cosa può sognare una ragazzina sfortunata, derisa e vilipesa, se non la ricchezza, il successo, i riflettori del mondo dello spettacolo?


Con un tema del genere ci voleva un rigore ed una sensibilità che Lee Daniels non ha (ed è stato candidato all’Oscar...). Il regista invece sguazza pesantemente al fondo della miseria, calcando la mano il più possibile laddove il senso comune chiederebbe di alleggerire e cercando di strappare verità dalle sue attrici attraverso insistiti primi piani che hanno un che di pornografico. E a salvare la baracca ci provano (e ci riescono) proprio le attrici: Gabourey Sidibe, perfetta nell’esprimere l’opacità coriacea e l'immensa sofferenza di Precious e soprattutto Mo’nique, in una performance sensazionale che le è valsa tutti i premi del mondo. Quando è in scena lei non puoi guardare da nessun altra parte, tanto è impressionante e spaventosa.

The Blind Side: 6
Precious: 5/6

giovedì 11 marzo 2010

Oscar 2009: Bullock, Bigelow e le contraddizioni dell'Academy


- Non so se l'avete letto da qualche parte, ma la vittoria di Sandra Bullock come migliore attrice dell'anno è stata perfettamente controbilanciata dal Razzie Award vinto come peggior attrice per All About Steve. Ironico vero? Tutto questo non mi fa stare di certo meglio. Anzi, conferma l'assoluta miopia di Hollywood: le scelte dell'Academy sono sempre condizionate dal lavoro degli uffici stampa, dal presenzialismo mediatico, dal successo economico dei film, dalla vendibilità delle star. In altre parole da fattori che non hanno niente a che fare con l'arte.

- Di conseguenza, quanto detto da Mo'nique nel suo discorso di ringraziamento ("thank you the Academy for showing that it can be about the performance and not the politics") ha certamente senso se applicato alla sua vittoria come attrice non protagonista per Precious (Nathaniel Rogers su thefilmexperience.net la considera una delle più grandi performance della storia come attrice non protagonista: distributori italiani, acquistate questo film!) ma davvero non regge se applicato al caso-Bullock. Vittorie di questo tipo sono in evidente contraddizione. Che l'Academy abbia qualche problema di dissociazione? Consiglierei una seduta psicanalitica.

- L'Oscar per il miglior film a The Hurt Locker e quello per la miglior regia a Kathryn Bigelow hanno reso tutti felici e contenti. In fondo anche me. Era ora che una donna vincesse come miglior regista. A patto che si ammetta che sia stata una scelta politica non dettata dal valore del film. Che è sicuramente un ottimo film di genere, ma non certo paragonibile ad Avatar o Bastardi senza gloria. L'Academy vota come gira il vento. E quest'anno il vento ha soffiato dalla parte delle donne (ma attenzione: per un film maschio e muscolare. Hanno praticamente preferito ignorare Bright Star di Jane Campion...). Ora l'industria del cinema si sentirà sufficientemente democratica e il versante rosa di Hollywood sufficientemente valorizzato e rappresentato. Speriamo solo che non debbano passare altri 82 anni prima che il vento torni a soffiare da queste parti. E per "queste parti" intendo la fetta di mondo abitata dal soggetto uomo non necessariamente maschio - bianco - eterosessuale.

mercoledì 10 marzo 2010

Oscar 2009, Meryl e Kate


Oscar 2009, Jeff & Michelle



Dopo 16 anni (l'ultima volta risaliva al 1993, anno in cui era candidata per Love Field - Due sconosciuti un destino) Michelle Pfeiffer è tornata sul palco degli Academy Awards per presentare il discorso-omaggio a Jeff Bridges, suo grande amico e co-star ne I favolosi Baker. Susie Diamond e Jack Baker di nuovo insieme dopo 20 anni! Qualcuno prima o poi dovrebbe far riunire sullo schermo questa coppia meravigliosa...

martedì 9 marzo 2010

Oscar 2009, Julianne Moore e Michelle Pfeiffer...


... insieme nella stessa inquadratura! Una visione mistica, un'esperienza religiosa. Vinceranno mai? If Sandra can...

Primavera a 60 anni


La Meryl Streep-Renaissance, florida stagione di leggerezza e comicità iniziata nel 2006 con Il diavolo veste Prada (ma si potrebbe rintracciare l'inizio di questa primavera già ne Il ladro di orchidee - Adaptation del 2002), continua senza cenni di appannamento con E' complicato, scintillante sophisticated comedy in uscita il 19 marzo. Tra qualche decennio, quando la Streep sarà definitivamente passata alla storia come la più grande attrice di tutti i tempi, questa stagione verrà studiata come il Secondo Rinascimento Comico dell'attrice americana. Per ragioni di sintesi, infatti, si ricorda Il diavolo veste Prada come il film del "passaggio alla commedia" dopo tre decenni di drammi, ma in realtà la Streep aveva già conosciuto (con minore successo) una stagione comica a cavallo fra gli anni '80 e i '90, con film come She Devil e La morte ti fa bella.

Solo adesso, però, l'attrice sembra fare sul serio. Cioè, sembra divertirsi sul serio. Sarà la maturità raggiunta e la gioia dei suoi 60 anni, ma Meryl Streep non è mai stata così bella, sexy e frizzante come in quest'ultimo periodo. E' un piacere guardarla e la sua performance in E' complicato è un'altra imperdibile occasione per vederla all'opera in pieno funny-silly-sexy mood. Tornerò sul film di Nancy Meyers a ridosso dell'uscita nelle sale. Quello che mi preme sottolineare è che si tratta di una performance dello stesso (altissimo) livello di Julie & Julia. Meryl avrebbe potuto essere candidata indifferentemente per l'uno o per l'altro film. E' stupenda in entrambi. In E' complicato è addirittura protagonista assoluta, mentre nel film di Nora Ephron divideva la scena con Amy Adams. La nomination è arrivata per il ruolo di Julia Child perché l'Academy adora premiare il fattore biopic about real people e Meryl è imbattibile quando trasforma voce e corpo per diventare un'altra persona. Ma, se vogliamo, in E' complicato ha modo di sfruttare un range emotivo addirittura più ampio e sfaccettato.

Ok, taglio corto, ma avete già capito dove voglio arrivare. Non è complicato. E' semplicemente assurdo che sia stata di nuovo sconfitta agli Oscar. E resterò di questa idea fino a quando non vedrò Sandra Bullock in The Blind Side.

lunedì 8 marzo 2010

domenica 7 marzo 2010

Notte delle stelle live blogging


Steve Martin e Alec Baldwin introducono lo show salutando e rivolgendosi direttamente alle star in sala ed infilano qualche battuta ("Chi non ama Sandra Bullock?" "Di certo qualcuno dopo stasera non l'amerà più!"), ma il discorso d'apertura è troppo scritto e non decolla. Ci vorrebbe un comico che improvvisi fuori dalle righe. L'energia di Hugh Jackman l'anno scorso funzionava meglio.

Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz
Miglior film d'animazione: Up
Miglior canzone originale: "The Weary Kind" (Crazy Heart)

Robert Downey Jr (buffo con gli occhiali e il papillon azzurro) presenta con Tina Fey il premio per la sceneggiatura originale: The Hurt Locker.
Zoe Saldana e Carey Mulligan sono stupende.
Divertente l'Avatar-parodia di Ben Stiller truccato da indigeno Na'Vi per annunciare il vincitore della categoria miglior make up: Star Trek.

Miglior sceneggiatura non originale: Precious
(Prima sorpresa della serata e prima statuetta per il film di Lee Daniels. Sconfitto il favorito Jason Reitman per Tra le nuvole).
Queen Latifah presenta gli Oscar alla carriera: Roger Corman e Lauren Bacall.

Miglior attrice non protagonista: Mo'Nique. Intenso e commosso il discorso di ringraziamento: "thank you Academy, for making this is more about the performance and not the politics". Non illuderti, Mo'nique: gli Oscar sono sempre about the politics.

Miglior scenografia: Avatar
Migliori costumi: The Young Victoria (terzo Oscar per la costumista Sandy Powell, dopo Shakeapeare in love e The Aviator)

Bellissimo l'omaggio al genere horror: gran lavoro di montaggio. Finora il momento migliore dello show. Ma cosa c'entra con tutto il resto? E perché i presentatori scelti da Adam Shankman (direttore artistico della serata) sono quasi tutti attori(ni) della nuovissima generazione?

Miglior montaggio effetti sonori: The Hurt Locker
Miglior missaggio sonoro: The Hurt Locker
(Battuto Avatar in entrambe le categorie legate al suono. Per Cameron si mette peggio del previsto).
Miglior fotografia: Avatar (l'italianissimo Mario Fiore: "Un saluto all'Italia!)
(Come non detto: Avatar riconquista terreno. Cameron e Bigelow sono 2 a 3).

Demi Moore presenta l'omaggio agli artisti che ci hanno lasciato: James Taylor canta e scorrono le immagini di Patrick Swayze, Jean Simmons, Jennifer Jones, Eric Rohmer, David Carradine, Ron Silver, Brittany Murphy, Roy Disney, Michael Jackson, Natasha Richardson e Karl Malden. Rest In Peace.

Miglior colonna sonora: Up
Miglior montaggio: The Hurt Locker

Tarantino ed Almodovar introducono il miglior film straniero:l'argentino The Secret in Her Eyes. (Incredibilmente snobbati sia Haneke che Audiard. Peccato).

E' il momento del miglior attore. Non credo ai miei occhi ma ci sono Michelle Pfeiffer e Julianne Moore sul palco nello stesso momento! Michelle presenta la candidatura di Jeff Bridges con un bellissimo discorso in cui ricorda I Favolosi Baker : e Jeff trattiene le lacrime. Julianne, con la sua classe inarrivabile, introduce invece il partner Colin Firth. Ci sono anche Vera Farmiga per Clooney, Tim Robbins per Morgan Freeman e Colin Farrell per Jeremy Renner.
Kate Winslet annuncia il miglior attore: standing ovation per Jeff Bridges.

I 5 attori che presentano le candidate alla statuetta come migliore attrice sono Forest Whitaker per Sandra Bullock, Martin Sheen per Helen Mirren, Peter Saarsgard per Carey Mulligan, Oprah Winfrey per Gabourey Sidibe (la chiama Cenerentola americana e Gabby si commuove) e Stanley Tucci è magnifico e sincero nell'omaggiare Meryl Streep: she is simply the best.
Sean Penn consegna l'Oscar come miglior attrice a Sandra Bullock. Bel discorso, anche se avrei preferito maggiore ironia (a parte il riferimento al bacio che lei e la Streep si sono scambiate ai SAG: "Meryl, you are such a good kisser!"): possibile che la commozione faccia sembrare tutti così tristi?

La leggendaria Barbra Streisand introduce l'Oscar per la miglior regia dicendo "the time has come": e l'Oscar va a Katryn Bigelow.
Ed infine l'onore di assegnare l'Oscar per il miglior film spetta a Tom Hanks: vince The Hurt Locker, che porta a casa così ben 6 statuette (film, regia, sceneggiatura originale, montaggio, missaggio sonoro e montaggio effetti sonori).
Buona notte a tutti!

Oscar 2009: red carpet impressions


Maggie Gyllenhaal e Peter Saarsgard sono una splendida coppia.
Sandra Bullock è leccata e strizzata in un vestito glamour da sirena anni '40 e sembra faccia fatica a camminare.
Tom Ford e Jake Gyllenhaal... mmmm (commenti censurati).
Che Helen Mirren sia davvero una regina?
Carey Mulligan bionda e col taglio corto è adorabile.
Sigourney Weaver ha un gusto per la moda piuttosto discutibile.
Vera Farmiga sembra appena uscita dall'appuntamento col chirurgo plastico ma indossa un abito porpora fantastico.
George Clooney parla nell'orecchio di Elisabetta Canalis: forse le dice di sorridere e di non essere nervosa.
Quentin Tarantino è davvero matto da legare.
Ma quanto pesa Gabourey Sidibe? Lei e Mo'nique sono entrambe in blu: avrebbero fatto meglio a sentirsi prima per telefono.
Kirsten Stewart si finge disinvolta davanti ai fotografi ma è più bella e simpatica dal vivo che tra vampiri e licantropi.
Ancora sulla Bullock: non ha dormito ed è stanca. Si vede. E dovrebbe mettere su qualche chilo.
Stanley Tucci è un grande uomo ed un grande attore.
Sarah Jessica Parker è strafatta: bellissimi abito ed acconciatura, ma Matthew Broderick avrebbe dovuto dirle di esagerare meno con le lampade.
Cameron Diaz è nata per fare la star e calpestare il red carpet.
Che Dio benedica Meryl Streep: divina in bianco. Una razza superiore.
Kate Winslet è magnifica, ancora più bella dell'anno scorso. Stessa razza superiore della Streep.

Bigelow vs Cameron: it's Oscar time


Ci siamo! Ancora poche ore e io giochi saranno fatti. The Hurt Locker o Avatar? Sentite anche voi riecheggiare in questa sfida il mito biblico di Davide e Golia? E soprattutto: Bullock o Streep? Stay tuned!

sabato 6 marzo 2010

5 Spirit Award per Precious


Miglior film, miglior regia a Lee Daniels, migliore attrice a Gabourey Sidibe, miglior attrice non protagonista a Mo'nique e premio come first screenplay. Ha sbaragliato tutti Precious ieri sera agli Spirit Award, gli Oscar del cinema indipendente americano. Il dramma afroamericano (ancora avvolta nell'ignoto l'uscita italiana) continua a mietere consensi e chissà che domenica sera non si porti a casa qualcosa in più rispetto alla già annunciata statuetta per Mo'nique.


Jeff Bridges ha vinto come miglior attore ed ha ritirato il premio dalle mani delle sua co-star Maggie Gyllenhaal. Woody Harrelson è riuscito, per una volta, a battere Christoph Waltz (che non era nemmeno candidato, essendo Bastardi senza gloria una produzione Weinstein) ed ha vinto come non protagonista per The Messanger. Miglior sceneggiatura (500) giorni insieme, miglior opera prima Crazy Heart (peccato per A Single Man) e miglior film straniero An Education (pazzesco che non abbia vinto Un Prophete!)
Due Spirit anche per A Serious Man dei Coen: fotografia e Robert Altman Award.

venerdì 5 marzo 2010

Aspettando gli Oscar (2)


Oscar countdown parte II. Ecco i miei pronostici nelle categorie tecniche. Avatar dovrebbe non vincere i premi maggiori, ma farà incetta di (quasi) tutte le altre statuette possibili ed immaginabili.

Miglior montaggio
Vincerà: The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Avatar
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Tra le nuvole, Nemico pubblico

Miglior fotografia
Vincerà: Avatar / The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Il nastro bianco
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Nine, A Single Man

Miglior scenografia
Vincerà: Avatar
Dovrebbe vincere: Avatar
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Bastardi senza gloria, Chéri, A Single Man

Migliori costumi
Vincerà: The Young Victoria
Dovrebbe vincere: Bright Star
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Chéri, Nine

Miglior colonna sonora
Vincerà: Up
Dovrebbe vincere: Up
Avrebbe dovuto essere candidato anche: A Single Man, Nemico Pubblico, Chéri

Miglior canzone
Vincerà: "The Weary Kind" (Crazy Heart)
Dovrebbe vincere: "The Weary Kind"
Avrebbe dovuto essere candidato anche: "Cinema Italiano" (Nine)

Miglior montaggio sonoro
Vincerà: Avatar
Dovrebbe vincere: Avatar

Miglior missaggio effetti sonori
Vincerà: Avatar
Dovrebbe vincere: Avatar

Migliori effetti visivi
Vincerà: Avatar
Dovrebbe vincere: Avatar

Miglior trucco
Vincerà: Star Trek
Dovrebbe vincere: Star Trek
Aspetto i vostri commenti!

Aspettando gli Oscar (1)


Countdown per la notte delle stelle. Lunedì mattina conosceremo finalmente i vincitori di quest'anno. Nel frattempo Avatar è diventato il film di maggior incasso della storia del cinema (2 miliardi e oltre 500 milioni di dollari l'incasso a livello mondiale, di cui 710 negli Usa, mentre anche in Italia il film di Cameron ha superato Titanic, raggiungendo ad oggi 62 milioni di euro), ma The Hurt Locker resta il favorito sia come miglior film che come miglior regia. Nelle categorie per gli attori i giochi sembrano fatti, anche se non perdo le speranze per il terzo Oscar a Meryl Streep (e per Colin Firth). E c'è grande attesa anche per il miglior film straniero: chi la spunterà fra i Il Nastro Bianco e A Prophete, entrambi capolavori?
Questi i pronostici definitivi delle categorie principali:

Miglior film
Vincerà: The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Avatar
Avrebbe dovuto essere candidato anche: A Single Man (e, sulla fiducia, Bright Star di Jane Campion: quanto ci scommettiamo che è infinitamente più bello di An Education?)

Miglior regia
Vincerà: Kathryn Bigelow
Dovrebbe vincere: Kathryn Bigelow
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Joel & Ethan Coen (ma anche Micheal Mann, gli europei Haneke ed Audiard, il debuttante Tom Ford, Jane Campion...)

Miglior attore
Vincerà: Jeff Bridges
Dovrebbe vincere: Colin Firth
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Tahar Rahim (Un Prophete), Michael Stuhlbarg (A Serious Man), Joaquin Phoenix (Two Lovers)

Miglior attrice
Vincerà: Sandra Bullock
Dovrebbe vincere: Meryl Streep
Avrebbe dovuto essere candidata anche: Michelle Pfeiffer (Chéri) e Saoirse Ronan (Amabili Resti)

Permettetemi qualche considerazione in più sulla mia categoria preferita. Dispiace non aver ancora visto Precious, anche perché, se non fosse l'anno di Sandra Bullock e se Meryl Streep non fosse meritevole di un terzo Oscar dopo 27 anni di nomination a vuoto (27! ogni commento è superfluo), secondo il parere di molti la statuetta finirebbe nelle mani di Gabourey Sidibe. Attenendomi alle performance che ho potuto vedere finora, devo dire che Carey Mulligan è brava ma non eccezionale e che l'interpretazione di HelenCorsivo Mirren nulla aggiunge al suo prestigio. Al loro posto avrei preferito Michelle Pfeiffer e Saoirse Ronan. Nell'attesa di recuperare anche la Charlotte Gainsbourgh di Antichrist e la Tilda Swinton di Julia (e sperando che la 01 distribuisca presto Bright Star con Abbie Cornish), vi dò appuntamento ai Best Confidential Award le cui nomination saranno rese note nelle prossime settimane.

Miglior attore non protagonista:
Vincerà: Christoph Waltz
Dovrebbe vincere: Christoph Waltz
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Anthony Mackie (The Hurt Locker)

Miglior attrice non protagonista
Vincerà: Mo'nique
Dovrebbe vincere: Mo'nique
Avrebbe dovuto essere candidata anche: Julianne Moore (A Single Man) e Marion Cotillard (Nine)

Mo'nique di Precious ha già l'Oscar in tasca. E' impossibile che non vinca. Se non ci fosse stato l'exploit del film di Lee Daniels, chi avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere in questa categoria? Forse le attrici di Tra le nuvole, Kendrick e Farmiga, o le muse tarantiniane Laurent e Kruger. Ma ritengo che senza Mo'nique in gara, sarebbe stata Julianne Moore a spuntarla e, giunta alla quinta nomination, avrebbe anche portato a casa l'Oscar (come accadrà quest'anno per Jeff Bridges). Per quanto riguarda la Cotillard, i Weinstein hanno azzerato le sue probabilità di candidatura nel momento in cui l'hanno sostenuta come protagonista e non come supporting role.

Miglior sceneggiatura originale
Vincerà: The Hurt Locker
Dovrebbe vincere: Bastardi senza gloria
Avrebbe dovuto essere candidato anche: Il nastro bianco

Miglior sceneggiatura non originale
Vincerà: Tra le nuvole
Dovrebbe vincere: Tra le nuvole
Avrebbe dovuto essere candidato anche: A Single Man

Per il miglior film straniero non saprei proprio chi tifare, se il gelido splendore austriaco o la sanguinosa odissea carceraria francese. Quanto al film d'animazione, mi vergogno di non avere ancora visto Up, ma sono completamente innamorato di Coraline (ed attendo con ansia The Fantastic Mr Fox, in uscita ad aprile).

E i vostri pronostici quali sono?

giovedì 4 marzo 2010

Se solo...

1979

1982

2009?
Dal 1983 ad oggi le hanno "soffiato" il terzo Oscar Shirley MacLaine, Geraldine Page, Cher, Jodie Foster, Kathy Bates, Susan Sarandon, Gwyneth Paltrow, Hilary Swank, Catherine Zeta-Jones, Helen Mirren e Kate Winslet. Vogliamo davvero aggiungere a questa lista il nome di Sandra Bullock?

mercoledì 24 febbraio 2010

Ottima musica e un grande Bridges, ma Crazy Heart delude


Diciamolo subito: Crazy Heart non è un gran film, né la migliore interpretazione della gloriosa (ma finora sottovalutata) carriera di Jeff Bridges (Il Grande Lebowski resta inarrivabile). Poteva essere una sorta di The Wrestler, ma Scott Cooper non ha il talento fiammeggiante di Darren Aronofsky. La storia della difficile redenzione del country-singer Bad Blake da una vita sregolata fatta di alcol, fumo e matrimoni falliti, ha il passo lento di una ballata rock che entra a poco a poco sottopelle anche per merito di una colonna sonora coi fiocchi, ma le dinamiche narrative che muovono il film sono fin troppo convenzionali. E la carica struggente ed il crepuscolarismo cui Crazy Heart aspira restano come intrappolati sulla carta ma non prendono il volo sullo schermo.

Soprattutto la storia d'amore, che sarebbe il motore della rinascita del protagonista, risulta l'elemento più debole e meno convincente del racconto, anche perché il personaggio di Jean (la giornalista cui Blake rilascia un'intervista e con cui instaura una relazione telefonata dal primo scambio di sguardi) è scritto come una mera funzione del protagonista piuttosto che come un carattere a sé stante. Il suo sottotesto è ridotto ai minimi termini (ragazza madre dolce e sfortunata con adorato figlio sulle spalle e un'innata inclinazione a perdere la testa per gli uomini sbagliati) e la pur brava Maggie Gyllenhaal ha un gran da fare per rendere credibile l' immediato innamoramento e i successivi (schematici e scontati) sviluppi del rapporto. Persino il finale amaro e apparentemente non convenzionale non funziona come dovrebbe: non c'è autentico conflitto in questo amore e l'unico motivo drammatico (riguardante il figlio di Jean) suona come un semplice pretesto narrativo.

Appesantito, alcolizzato ed indolente Jeff Bridges è grandioso, ma il film lascia l'amara sensazione che con un attore così (ed uno script migliore) si sarebbe potuto fare molto di più. In fin dei conti Bridges interpreta Blake esattamente come ti aspetteresti. Sembra di rivedere molti dei suoi vecchi personaggi, il Drugo de Il Grande Lebowski su tutti: stessa soave leggerezza e stralunata ironia, unite ad un senso del dramma talmente scolpito nel corpo e sulle rughe del volto (e della voce) che non ha bisogno di scene madri per esprimersi al massimo. E Bridges è perfetto nel rendere lo straziante percorso interiore del personaggio, all'inizio parecchio sgradevole, poi sempre più umano mentre si trascina in fondo al baratro alla ricerca di un appiglio per risalire.

Che Bridges avesse stoffa come cantante e musicista lo sapevamo già dai tempi de I Favolosi Baker: Crazy Heart è un film tutto costruito su di lui, inquadratura dopo inquadratura, ed i momenti migliori sono proprio i live dei concerti, oppure i silenziosi primi piani che registrano le devastazioni dell'alcolismo o la solitudine dell'artista che compone alla chitarra. Tuttavia non siamo dalle parti del miracolo o della performance sorprendente, against the type, per intenderci. Colin Firth in A Single Man è molto più emozionante e meriterebbe di vincere lui l'Oscar se Hollywood non avesse deciso che è finalmente giunto il tempo di onorare Jeff Bridges. Quasi a prescindere dalla sua pur ottima interpretazione.

voto: 6

lunedì 22 febbraio 2010

BAFTA 2010: foto vincitori


Raggiante, Kathryn Bigelow riceve dalle mani di Clive Owen il BAFTA Award come miglior regista. Ci credete che questa donna ha 58 anni? Quando si dice girl power!


Colin Firth, miglior attore, si gode il meritato trionfo assieme ad una Kate Winslet pronta a tuffarsi nel tortuoso melo' di Mildred Pierce. E se il 7 Marzo vincesse lui e non il già annunciato Jeff Bridges? Quasi impossibile.



A Star is born. Carey Mulligan stringe a sé la statuetta e si prenota per futuri successi. Il prossimo film importante è Wall Street 2 di Oliver Stone. L'aspettiamo al varco.

Bafta 2010: trionfa The Hurt Locker


L'Oscar è alle porte e, dopo i Golden Globe e i SAG, i BAFTA continuano a segnare per il film di Kathryn Bigelow una strada lastricata di gloria. Sei statuette per The Hurt Locker: miglior film, regia, sceneggiatura originale, montaggio, fotografia e sonoro. Un autentico trionfo.

Sconfitti Avatar, che porta a casa solo i premi per gli effetti speciali e le scenografie, e An Education, che segna comunque l'unica vittoria stagionale come miglior attrice per la lanciatissima Carey Mulligan. Miglior attore a furor di popolo è il magnifico Colin Firth di A Single Man, che difficilmente riuscirà a replicare questo meritatissimo exploit alla notte degli Oscar.

Nessuna sorpresa tra gli attori non protagonisti: Christoph Waltz di Bastardi senza gloria e Mo'nique di Precious hanno vinto anche ieri sera e, praticamente, hanno già l'Oscar in tasca.
Tra le nuvole vince per la sceneggiatura non originale e Up per la miglior colonna sonora, firmata da Michael Giacchino, oltre che come miglior film d'animazione.

Fish Tank batte An Education come miglior film inglese e Un Profeta di Jacques Audiard viene preferito a Il nastro bianco di Michael Haneke come miglior film straniero. Miglior debutto il fantascientico Moon di Duncan James. Titolo da recuperare, visto i consensi straordinari che sta ricevendo.

Quanto agli Oscar, il conto alla rovescia è già iniziato. Ed io spero ancora che Meryl Streep possa spuntarla su Sandra Bullock. Come è giusto che sia.

mercoledì 3 febbraio 2010

Nominations 2010: the day after


Per la prima volta nella storia degli Academy Awards, i candidati alla categoria di miglior film sono 10 anziché 5. Negli ultimi anni l'esclusione dalla cinquina finale di titoli come Wall E e The Dark Knight aveva sollevato un polverone enorme tale da indurre l'Academy ad ampliare il numero dei contendenti alla statuetta più prestigiosa ed inserire titoli di grosso successo popolare, oltre che critico. Questo allargamento ha permesso l'ingresso nella rosa dei candidati di film più che meritevoli che altrimenti sarebbero rimasti fuori: soprattutto A Serious Man e Up. Non ho visto District 9, ma ne hanno parlato più che bene. E An Education esce venerdì, quindi il giudizio è rinviato soltanto di pochi giorni. Sull'uscita di Precious la distribuzione italiana tace, ma si spera che cavalchi l'onda delle candidature e che il film non finisca nel dimenticatoio come Littel Children o Half Nelson, titoli nominatissimi e da noi mai distribuiti.


Quanto a The Blind Side, sprecare altre parole sarebbe inutile. Ma, considerato come ne parlano in America (vale a dire non benissimo), verrebbe da pensare che se i candidati al miglior film fossero rimasti 5, sarebbe stato molto meglio. Nessuno si sarebbe lamentato di una cinquina composta da Avatar, The Hurt Locker, Bastardi senza gloria, Tra le nuvole e Precious. Voglio dire che allargando il campo, è inevitabile che diventino maggiori le probabilità di prendere abbagli e ritrovarsi con prodotti di qualità scadente. E' sempre successo che nella cinquina finisse un film mediocre. Ora che i film sono dieci, le possibilità di incappare in un titolo mediocre semplicemente si raddoppiano.
Certo è che A Single Man non avrebbe di certo sfigurato. O Bright Star. O addirittura Nemico Pubblico. Ma l'ultimo film di Mann in America non è proprio piaciuto. E quello di Jane Campion è uscito in autunno e i votanti dell'Academy hanno decisamente la memoria corta. Per questo motivo le uscite più importanti sono tutte concentrate in dicembre.


Comunque, giusto per rincarare la dose ed avere un'idea del livello di partecipazione che c'è in America verso The Blind Side, non so se avete recuperato su youtube l'annuncio delle nomination. Ebbene, all'annuncio delle candidature per miglior attrice e miglior film, il nome di Sandra Bullock e il titolo del suo film sono stati accompagnati da applausi e gridolini di soddisfazione (negati a quasi tutti gli altri, a parte qualche - più che sensato - wow! per Christoph Waltz e il film di Tarantino). Sembrerebbe quindi che la Bullock sia riuscita a conquistare anche il sostegno della stampa, oltre l'amore incondizionato del pubblico. Ok, aspettiamo di vedere il film, prima di trarre conclusioni affrettate. Ma Meryl Streep a questo punto rischia di diventare l'attrice più sottovalutata della storia! Nel mio mondo perfetto, Meryl avrebbe già dovuto vincere almeno altre due volte, per I pointi di Madison County ed Il diavolo veste Prada. Di sicuro Julie & Julia non è la sua performance migliore ma, se vincesse la Bullock, sarebbe la dodicesima volta di fila che Meryl va a casa a mani vuote. E l'anno scorso l'Academy si è preoccupata di dare l'Oscar alla Winslet che era appena alla sesta nomination...


L'altro boccone amaro che proprio non va giù riguarda la categoria di miglior non attrice protagonista. Parliamo di Nine: massacrato (spesso gratuitamente) dalla critica ed ignorato dal pubblico, è riuscito comunque a raggranellare un po' di candidature. Il problema è che l'Academy ha nominato l'attrice sbagliata. Chiunque abbia visto il film sa di cosa parlo: Penelope Cruz è sexy e divertente ma Marion Cotillard è semplicemente stupenda. Non solo il suo ruolo è molto più bello, intenso ed importante, ma la Cotillard canta anche come una vera performer di musical. Peccato che l'Academy sia stata così pigra da non spostare i propri voti dall'una all'altra. Marion quest'anno aveva dalla sua parte anche la bellissima prova in Nemico pubblico. Snobbata due volte.


Quanto a Julianne Moore, credo che la sua interpretazione in A Single Man sia troppo complessa e sottile per gli standard dell'Academy, oltre che troppo breve. In termini di screentime, a ben guardare, si tratta di una piccola parte (sebbene lo scarso minutaggio non abbia impedito all'Academy di premiare Judi Dench per la sua apparizione di 9 minuti in Shakespeare in Love nel 1998). Tutti questi fattori hanno influito, assieme al calo di interesse verso il film di Tom Ford e all'aumentare dei consensi per Crazy Heart con Jeff Bridges. O l'Academy avrà pensato: meglio non nominarla affatto, piuttosto che farla andar via a bocca asciutta per la quinta volta?

A poco più di un mese dall'assegnazione delle statuette le mie previsioni sono le seguenti:
Miglior film: Avatar (o The Hurt Locker)
Miglior regia: Kathryn Bigelow (o James Cameron)
Miglior attore: Jeff Bridges (ma il cuore batte per Colin Firth)
Miglior attrice: gli astri dicono Sandra Bullock (ma la storia da anni grida Meryl Streep)
Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz
Miglior attrice non protagonista: Mo'nique
Miglior sceneggiatura originale: The Hurt Locker (o Bastardi senza gloria)
Miglior sceneggiatura non originale: Tra le nuvole

Voi cosa ne pensate?

martedì 2 febbraio 2010

Pioggia di nominations su Avatar e The Hurt Locker


Annunciate dalla soave Anne Hathaway, sono state rese note questa mattina le candidature ai premi Oscar. Tutto come da copione, più o meno. Pioggia di nominations sui favoriti della vigilia, Avatar e The Hurt Locker: entrambi guidano la corsa con 9 candidature a testa. Seguono Bastardi senza gloria con 8 candidature e Precious e Tra le nuvole con 6.

Miglior Film
Avatar / The Hurt Locker / Tra le nuvole / Bastardi senza gloria / Precious / An Education / The Blind Side / Up / District 9 / A Serious Man /

The Blind Side, inatteso campione d'incassi di questa stagione invernale, alla fine ce la fa e, trainato dall'incredibile successo di Sandra Bullock, riesce a strappare la candidatura come miglior film. Una sorpresa prevista, anche se chi l'ha visto sostiene che il film sia appena dignitoso. Peccato che A Single Man sia rimasto fuori. Stessa sorte è toccata ad altri due film indipendenti molto apprezzati dalla critica come Crazy Heart e The Messanger. Snobbate le commedie Una notte da leoni e (500) giorni insieme e, per il secondo anno consecutivo, Clint Eastwood con Invictus. La presenza di A Serious Man, ultimo gioiello dei Coen, nella rosa dei dieci candidati rende felici.

Miglior regia
James Cameron, Avatar / Kathryn Bigelow, The Hurt Locker / Lee Daniels, Precious / Jason Reitman, Tra le nuvole / Quentin Tarantino, Bastardi senza gloria

Nessuna sorpresa nella cinquina per la regia. Kathryn Bigelow, proclamata regista dell'anno dalla Directors Guild of America, potrebbe spuntarla sull'ex marito James Cameron ed entrare nella storia come la prima regista donna a vincere l'Oscar.

Miglior attore
Jeff Bridges, Crazy Heart / George Clooney, Tra le nuvole / Colin Firth, A Single Man / Jeremy Renner, The Hurt Locker / Morgan Freeman, Invictus

Anche in questo caso, cinquina prevista in pieno. L'insuccesso di Nine è costato caro a Daniel Day-Lewis e l'eccessiva cupezza di The Road non ha permesso a Viggo Mortensen di ripetere l'exploit del 2007 con La promessa dell'assassino. Trionfo annunciato per Jeff Bridges.

Miglior attrice
Sandra Bullock, The Blind Side / Carey Mulligan, An Education / Gabourey Sidibe, Precious / Helen Mirren, The Last Station / Meryl Streep, Julie & Julia

Ok. L'unico punto interrogativo era per Helen Mirren: non si è capito se The Last Station sia stato distribuito o no in America, perché pare non l'abbia visto ancora nessuno. Che l'attrice inglese sia stata votata solo sulla base del suo pedigree artistico? Nessun posto per Emily Blunt (The Young Victoria) ed Abbie Cornish (Bright Star). E nessuno nutriva più alcuna speranza che nella cinquina potessero magicamente rientrare Tilda Swinton (Julia), Michelle Pfeiffer (Cheri) o Charlotte Gainsbourgh (Antichrist). Il fatto che Julie & Julia non sia stato nominato come miglior film aumenta le speranze di Sandra Bullock di vincere l'Oscar. Tuttavia la nomination al Razzie Award come peggior attrice dell'anno per All About Steve potrebbe costare caro alla Bullock e riportare i pronostici sulla buona strada, vale a dire in favore di Meryl Streep. Dopotutto, come ha scritto sul suo blog Nathaniel Rogers (thefilmexperience) "per la storia del cinema ha più senso che la Streep vinca il suo terzo Oscar, piuttosto che la Bullock vinca il suo primo".

Miglior attore non protagonista
Matt Damon, Invictus / Woody Harrelson, The Messanger / Christopher Plummer, The Last Station / Christoph Waltz, Bastardi senza gloria / Stanley Tucci, Amabili resti

Christopher Plummer ottiene la sua prima candidatura a 80 anni! E finalmente ce la fa anche l'amabile Stanley Tucci. Nonostante Invictus non sia riuscito ad entrare nelle cinquine per film e regia, Matt Damon conquista la nomination come non protagonista (una candidatura che vale anche per la lodatissima prova in The Informant). Snobbati Christian McKay (Me and Orson Welles), Alfred Molina (An Education) ed Anthony Mackie (The Hurt Locker).

Miglior attrice non protagonista
Penelope Cruz, Nine / Mo'nique, Precious / Anna Kendrick, Tra le nuvole / Vera Farmiga, Tra le nuvole / Maggie Gyllenhaal, Crazy Heart
L'unica cinquina con due (spiacevoli?) sorprese. La Cruz era stata candidata sia ai Golden Globe che ai SAG ma, dato il clamoroso flop del film, i pronostici erano diventati sfavorevoli. Penelope è scintillante in Nine, ma se proprio si voleva dare una candidatura al musical di Marshall, una scelta migliore sarebbe stata Marion Cotillard (che la Weinstein Company ha erroneamente sostenuto come protagonista nella corsa agli Oscar), senza ombra di dubbio più meritevole della Cruz. Quanto a Maggie Gyllenhaal, la candidatura arriva sull'onda del trionfo annunciato di Jeff Bridges per Crazy Heart. Ed è anche vero che questa brava attrice non è mai stata nominata, nemmeno per Secretary. Questo significa che Julianne Moore è stata scandalosamente ignorata, ma la sua Charley di A Single Man resta un piccolo capolavoro. Dita incrociate per il prossimo anno: Juli potrebbe rifarsi con The Kids Are All Right e Boone's Lick. Fuori anche Samantha Morton (The Messanger) e le splendide dark ladies tarantiniane Diane Kruger e Melanie Laurent.

Miglior film d'animazione
Coraline / Up / The Fantastic Mr Fox / La principessa e il ranocchio / The Secret of Kells

I bloggers d'oltreoceano si stanno chiedendo in coro cosa sia The Secret of Kells. Io tifo spudoratamente per Coraline, ma vincerà Up. Dov'è finito il bellissimo Ponyo sulla scogliera?

Miglior sceneggiatura originale
The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / The Messanger / A Serious Man / Up

Miglior sceneggiatura non originale
District 9 / An Education / In the Loop / Precious / Tra le nuvole

Miglior film straniero
Ajami (Israele) / The Milk of Sorrow (Perù) / The Secret in Their Eyes (Argentina) / Il nastro bianco (Germania) / A Prophet (Francia)
Devo ancora vedere A Prophet ma il film di Haneke è davvero stupendo.

Miglior scenografia
Avatar / The Imaginarium of Doctor Parnassus / Nine / Sherlock Holmes / The Young Victoria

Miglior fotografia
Avatar / Bastardi senza gloria / Harry Potter e il Principe Mezzosangue / Il nastro bianco / The Hurt Locker

Migliori costumi
Bright Star / Coco Avant Chanel / Nine / The Young Victoria / The Imaginarium of Doctor Parnassus
Unica candidatura per Bright Star di Jane Campion. Non avrebbe di certo sfigurato nemmeno una nomination per Cheri: splendidi i costumi disegnati da Consolata Boyle.

Miglior montaggio
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / District 9 / Precious

Miglior trucco
Il divo / Star Trek / The Young Victoria

Miglior colonna sonora originale
Avatar / The Hurt Locker / Up / The Fantastic Mr Fox / Sherlock Holmes
Sherlock Holmes? Mah. E la colonna sonora di Avatar è noiosa e ripetitiva. Decisamente i membri dell'Academy non hanno un buon orecchio: altrimenti avrebbero nominato i magnifici score di Nemico pubblico, A Single Man e Cheri.

Miglior canzone
"Almost there", La principessa e il ranocchio / "Down in New Orleans", La principessa e il ranocchio / "Loin de Paname", Paris 36 / "Take it all", Nine / "The Weary Kind", Crazy Heart

"I see you", il polpettone composto da James Horner nella speranza di ripetere il colpaccio di "My Heart Will Go On" (cui è peraltro molto simile nella linea melodica) non è entrato nella cinquina. Una testimonianza divina? Snobbata "Cinema italiano", ma almeno "Take it all" ce l'ha fatta. Decisamente da vedere a questo punto è il film con Jeff Bridges, Crazy Heart. Chissà quando verrà distribuito in Italia!

Migliori effetti visivi
Avatar / District 9 / Star Trek

Miglior montaggio sonoro
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / Up / Star Trek

Miglior missaggio sonoro
Avatar / The Hurt Locker / Bastardi senza gloria / Stra Trek / Transformers 2

Questa la lista delle nominations. Attendo con avida curiosità i vostri commenti.

domenica 24 gennaio 2010

SAG Awards per Bullock, Bridges e i "Bastardi"


Ohi ohi, qui c'è da tremare. Sandra Bullock ha battuto Meryl Streep agli Screen Actors Guild Awards ieri sera, collezionando un'altra incredibile vittoria che l'avvicina sempre più all'Oscar. Non ho nulla contro la Bullock, intendiamoci, e se The Blind Side non avesse incassato così tanto in America non avrei (così tanti) pregiudizi sull'effettiva qualità della sua performance. Ma che il dio denaro getti la sua ombra in maniera così spudorata ed evidente sui riconoscimenti artistici proprio non mi va giù. Esattamente come è avvenuto ai Golden Globes. E questo inizia ad essere preoccupante. Quanto all'immenso Jeff Bridges, proclamato miglior attore per Crazy Heart, ritengo che meriti la giusta consacrazione ma è chiaro che si tratta di un riconoscimento alla carriera, un meccanismo che si è sempre verificato (in un certo senso anche l'anno scorso per Kate Winslet in The Reader) e che continuerà a verificarsi in base al feeling del "momento" (mix astrale di sentimento verso la star, pubblicità e popolarità).


E quest'anno è il "momento" di celebrare Jeff Bridges. E, a quanto pare, il momento di Sandra Bullock, la cui vittoria farebbe contenta tutta l'America (ha anche vinto il People Choice Award), se parliamo in termini di box office, potere economico e vendibilità dell'immagine (sono anni che non vince una star tanto forte al botteghino, le ultime furono Reese Witherspoon per Walk The Line nel 2005 e prima di lei Julia Roberts per Erin Brockovic nel 2000). Quando sarà il momento per il terzo Oscar di Meryl Streep nessuno può dirlo, ma non tutto è ancora perduto (anche Meryl è diventata una garanzia commerciale: E' complicato ha già superato i 90 milioni di dollari). Naturalmente anche per lei sarebbe un riconoscimento alla carriera piuttosto che al suo comunque pregevole lavoro in Julie & Julia. Ma questo è il gioco. Speriamo solo che gli Oscar non diventino come i Grammy, in cui trionfano sempre e solo le corazzate da primi posti in classifica. Continuando così non mi stupirei di vedere premiati gli attori da copertina di Twilight. O di Transformers 2.
Attori non protagonisti Mo'nique per Precious e Christoph Waltz per Bastardi senza gloria. Al film di Quentin Tarantino è andato anche il premio per il miglior cast.