martedì 19 marzo 2013

Dove eravamo rimasti



          Some things we lost in the middle (a brief walk through the last three years)

Dal 2010 al 2012 gli Oscar hanno visto trionfare i gradevoli ma normativi The King's Speech, The Artist e Argo, ma scelte decisamente migliori sarebbero state The Social Network, The Tree of Life e Zero Dark Thirty
Annette Bening è rimasta per la quarta volta a bocca asciutta ma almeno la prova di Nathalie Portman  nel turbinoso Black Swan era davvero eccezionale (anche per merito del buon Darren).


L'immarcescibile Meryl Streep si è finalmente portata a casa il tanto sospirato terzo Oscar per una grande performance, certo, ma imprigionata in un film tremendo. E, la povera Glenn Close col suo dolente Albert Nobbs è arrivata ad eguagliare il record di Deborah Kerr e Thelma Ritter: sei nomination e zero statuette.
Ancor peggio è andata a Julianne Moore, adorabile troublemaker in The Kids Are All Right, alla metafisica Tilda Swinton di We Need To Talk About Kevin, a Charlize Theron, affilata e geniale in Young Adult, all'aspra, fiera Marion Cotillard di Rust and Bone e alla sublime Rachel Weisz di The Deep Blue Sea: tutte performance eccezionali, ignobilmente snobbate.
Nel frattempo la divina Cate Blanchett si è rinchiusa nel teatro di Sidney ed ha diradato le sue apparizioni sullo schermo. Ma presto la vedremo nei nuovi film di Woody Allen e George Clooney.


Nicole Kidman, dopo aver inanellato una serie sterminata di flop, è tornata a rifulgere prima in Rabbit Hole e poi nello sfrontato, oltraggioso e dannatamente divertente The Paperboy.
Carey Mulligan ha confermato il suo talento drammatico in Shame e Drive e quest'anno l'attendiamo al varco de Il Grande Gatsby e del nuovo film dei Coen.
Jennifer Lawrence è deflagrata, prima al box office con The Hunger Games e poi agli Oscar col sopravvalutatissimo Silver Linings Playbook, scippando la statuetta alle ben più meritevoli Emmanuelle Riva e Jessica Chastain.


La Chastain è infatti la vera rivelazione degli ultimi due anni ma la più brava tra le nuove leve resta ancora Michelle Williams: da Blue Valentine a Meek's Cutoff, da My Week with Marylin a Take This Waltz, nessuna riesce ad essere così intensa e naturale, senza affettazioni o manierismi.
Blue Valentine è uno dei cult movie del decennio ed ha definitivamente lanciato Ryan Gosling nella stratosfera. Posto che condivide con Michael Fassbender, immenso in Shame e Jane Eyre e unica vera ragione per addentrarsi in Prometheus.


E i film? Bellissime sorprese sono state il delicato Beginners col terzetto McGregor-Laurent-Plummer, l'irriverente Bridesmaids (sorprendente, malinconico film sulla depressione abilmente mascherato da commedia) e, da poco uscito anche in Italia, il bellissimo The Perks Of Being A Wallflower (Noi siamo infinito). E i capolavori assoluti The Tree of Life, A Separation, Amour, Moonrise Kingdom e la prima metà di The Master. Ma il mio cuore ha battuto soprattutto per il crudele ritratto di Young Adult, la discesa agli inferi di Shame e il romanticismo tempestoso di Jane Eyre, il lancinante melo' Rust and Bone con la memorabile coppia Cotillard-Schonaerts e i cromatismi psicologici di Take This Waltz.

Quanto alla tv, la ferale Patty Hewes di Glenn Close ci ha definitivamente lasciati con la chiusura di Damages, le crinoline british di Downton Abbey hanno fatto il pieno di ascolti e gli intrecci psico-fanta-spio-politici di Homeland hanno conquistato tutti i premi possibili. E meritatamente, perché si tratta di una delle serie migliori dello schermo anche grazie alle prove di Claire Danes e Damian Lewis.


Kate Winslet si è tenuta in disparte dopo l'Oscar per The Reader ma non prima di aver fatto i fuochi d'artificio con Mildred Pierce, miniserie capolavoro diretto dal genio di Todd Haynes, in cui dà  ulteriormente prova della sua generosità senza limiti. E Julianne Moore ha finalmente agganciato il ruolo giusto, Sarah Palin in Game Change, per raggranellare i primi premi importanti (Emmy, SAG e Golden Globe) dopo  20 anni di carriera. L'Oscar non dovrebbe essere tanto lontano.


Best Actress Confidential is back.

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