Film dell'anno Il Silenzio degli Innocenti di Jonathan Demme
Le altre attrici candidate erano Laura Dern per Rosa Scompiglio e i suoi amanti e Bette Midler per la commedia musicale For the Boys. Ignorate l'iper-glamour Annette Bening di Bugsy, la Kathy Bates post-Misery di Pomodori verdi fritti, la strepitosa Anjelica Huston de La famiglia Addams e soprattutto l'altro grande star-turn dell'anno, la splendida Michelle Pfeiffer di Frankie & Johnny-Paura d'amare (per un'analisi della performance della Pfeiffer nel film di Marshall vedi post precedente).
Fra le attrici non protagoniste Mercedes Ruehl per La leggenda del Re Pescatore trionfò su Diane Ladd (Rosa Scompiglio), Kate Nelligan (Il principe delle maree), Jessica Tandy (Pomodori verdi fritti) e sulla giovanissima e sconvolgente Juliette Lewis di Cape Fear, il thriller ad altissimo voltaggio di Martin Scorsese. La scena della seduzione tra lei e Max Cady (Robert de Niro) nel teatro della scuola è un trionfo di perversione assolutamente paralizzante. La Lewis meritava la statuetta.
I candidati come miglior attore erano Warren Beatty (Bugsy), Nick Nolte (Il principe delle maree), Robin Williams (La leggenda del Re Pescatore), Robert de Niro (Cape Fear) e sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti). Forse solo De Niro avrebbe potuto insidiare la vittoria di Hopkins: ma la geniale, epocale ed ontologica interpretazione di Hannibal Lecter non poteva avere rivali. Raramente gli Oscar centrano in pieno il migliore dell'anno. In questo caso, forse, del decennio.
Il trionfo del film di Demme fu superiore ad ogni aspettativa, non solo in termini di incassi, ma anche di riconoscimento da parte dell'Academy. Per la prima volta un thriller vinceva i cinque Oscar maggiori: film, regia, sceneggiatura ed interpreti principali. E non stiamo parlando di un thriller qualsiasi, ma di un'opera controversa, coraggiosa, lucida e devastante, lontana anni luce dalla classiche pellicole da Oscar. Un film alternativo e maledetto, sporco e crudele, sceneggiato alla perfezione e diretto con mano ispiratissima da un Jonathan Demme capace di creare incubi veri con una forza espressiva straordinaria. Bugsy, JFK e Il principe delle maree al confronto sembrano film per neonati. Thelma & Louise di Ridley Scott avrebbe invece meritato maggiore considerazione, a parte l'Oscar per la sceneggiatura originale e le candidature per regista e le due eccezionali attrici.
Harvey Keitel avrebbe infatti dovuto vincere fra i non protagonisti proprio per il film di Scott, invece era candidato per Bugsy insieme a Ben Kingsley (Bugsy), Tommy Lee Jones (JFK), Micheal Lerner (Barton Fink) e Jack Palance, cui andò l'Oscar per Scappo dalla città.
Tutto sommato, un'annata straordinaria. Cosa ne pensate?
Anno memorabile:ricordo che rimasi sveglio tutta la notte per vedere chi vinceva l'oscar.W la Praderi e w il cinema!!!!!
RispondiEliminaAnch'io ricordo benissimo quella cerimonia degli Oscar. Mi alzai alle 6 di mattina per vedere le ultime premiazioni. Ovviamente alla fine ero così inebriato dal divismo e dal fascino di Hollywood che non volevo più andare a scuola...
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