venerdì 26 marzo 2010

Barbra Streisand, playlist d'amore


Da tre giorni domina incontrastata la mia playlist sull'ipod. Preoccupante mood nostalgico? Di certo il mio ritorno di fiamma per una delle icone assolute della musica e del cinema americano è dovuto ad un'urgenza emotiva: entrare in contatto anche solo per una manciata di minuti (giusto il tempo di una canzone) con la pienezza della vita. Farne esperienza, consumarla. E ricominciare daccapo, goderne di nuovo la bellezza nel suo insieme traboccante di senso. La voce della Streisand, con il suo calore, la sua corposità, la purezza del fraseggio, il filo di voce inarrivabile e le strazianti aperture in belt, ti accompagna in questo viaggio e non ti lascia più. Un viaggio profondo che parte da dentro per poi aprirsi all'esterno con gioia infinita. La sua voce è il viaggio. E' la vita.



The way we were (Come eravamo) è non solo uno dei film del cuore del mio caro amico Jo, ma anche il titolo di una delle canzoni più belle che siano mai state scritte. Ed è naturalmente la potenza espressiva della Streisand che la rende così speciale, nostalgica e struggente. Assieme a Papa can you hear me? dal film Yentl è probabilmente la sua più grande performance vocale. Chiunque veda in questi giorni in metropolitana o per le strade di Roma un deficiente con le cuffie nelle orecchie, l'espressione in equilibrio tra estasi, beatitudine e tormento e gli occhi gonfi di pianto, ebbene quello sono io con la voce della Streisand nel cervello. Meglio di qualsiasi droga.


Subito dopo la straziante preghiera ebraica di Yentl a lume di candela, la playlist impone una sterzata di ritmo e si colora di moderna sensualità pop anni '80 con A woman in love. Ed ecco che il deficiente nerd di prima vince ogni pudore e si mette irrimediabilmente a cantare a squarciagola ovunque si trovi: al supermercato, sulle scale di casa o per le strade che sembrano deserte ma potrebbero nascondere sostenitori di Forza Nuova. Con tutti i rischi che ne conseguono.


Ma con la sensazione della Vita che dalla testa ti attraversa il corpo e riesce ad infonderti almeno un po' della sua energia e della sua forza cosa ha davvero importanza? Nulla, tranne l'amore. Lo dice anche Madonna (Nothing really matters, love is all we need), quindi bisogna crederle.

Per la cronoca dopo la Streisand seguono in playlist One Night Only di Jennifer Hudson e Listen di Beyoncé dal soundtrack di Dreamgirls. Chi non piange a sentire questi pezzi è una pietra. Si conclude con l'immancabile My heart will go on. Sarà mica che mi sono innamorato?

1 commento:

  1. Ah ah ah! Impagabile! Un vero spasso! Non so se fa più ridere il testo o le foto (su tutte, la Streisand/Vanoni!) Grazie

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