![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyK2QUrgPcnAXEsCdZpuFseNMxpQ5wf6ID_gJ-hyXI0Ey7XQpdxoIrbotWoSETMeU7aHP0uQUoKKbmNqs5Amimc4e95uwLO1o5mEWIG8MYXPlzvwjT776zo_iQHsEbsK5LZc3iTC_QN0/s320/Sex-and-the-city-2-poster-1.jpg)
Carrie on. Geniale lancio pubblicitario. Speriamo che lo script lo sia alttrettanto ma, considerato il primo episodio, è lecito non aspettarsi nulla di stratosferico. Il passaggio al cinema non ha di certo giovato alle scoppiettanti avventure di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda, troppo legate ad un situazionismo da breve durata televisiva. Ai portafogli di Sarah Jessica Parker e dei produttori, invece, ha giovato, eccome: Sex & The City 1 è stato un enorme successo commerciale, tale da giustificare la messa in cantiere del secondo episodio.
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Ed ecco che il 28 maggio arriva finalmente nelle sale l'atteso seguito Sex & The City 2. Obiettivo? Eternare ulteriormente il successo del glorioso serial (col rischio, però, di offuscarne la memoria: alla lunga le vecchie formule stancano).
La trama è ancora top secret, ma speriamo che gli autori siano riusciti a risolvere almeno i problemi principali del primo capitolo: la struttura episodica e l'eccessiva lunghezza. Quanto alla sostanza, inutile pretenderne: certo, il serial non era così sfacciatamente frivolo e vacuo come il primo adattamento cinematografico, ma meglio non aspettarsi nulla che vada oltre la patina glamour e scintillante, al limite del pubblicitario, cui Carrie Bradshaw ci ha abituati. Solo in questo modo potremmo essere felicemente sorpresi dal film e continuare ad amare questi quattro personaggi femminili così camp e kitsch, sfrontati ed eccentrici, da essere stati giustamente (velenosamente?) descritti come "quattro gay travestiti da donne".
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Nel frattempo, i fan di Carrie, mmm... voglio dire, di Sarah Jessica Parker, potranno ingannare l'attesa godendosi la commedia Che fine hanno fatto i Morgan? in uscita venerdì 19. In coppia con uno spentissimo Hugh Grant, la Parker ruba la scena in continuazione, il che non è sempre un bene. Marc Lawrence è il regista-sceneggiatore di fiducia di Grant (hanno già lavorato insieme in Due settimane per innamorarmi e Scrivimi una canzone), ma qui lascia troppo il campo libero alla Parker e scrive per l'attore inglese un personaggio a dir poco penoso. Non che quello della Parker si salvi...
La mia recensione è su loudvision al seguente link:
http://www.loudvision.it/cinema-film-che-fine-hanno-fatto-i-morgan--943.html
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