venerdì 16 ottobre 2009

Che la Festa abbia inizio!

Si è aperta ieri con la proiezione di Triage di Danis Tanovic (con Colin Farrell, Paz Vega e e un acclamatissimo Christopher Lee) la quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma presieduta da Gian Luigi Rondi e diretta da Piera Detassis. Il cartellone è ricchissimo di eventi: oltre alle ghiotte retrospettive su Meryl Streep (Marc'Aurelio alla carriera e interprete di Julie & Julia) e Heath Ledger (tra le star di The Imaginarium of Doctor Parnassus di Gilliam, il suo ultimo film), i titoli più interessanti sembrano essere almeno sulla carta Hachiko: a dog's story di Lasse Hallstrom con Richard Gere (che incontrerà il pubblico sabato 17) e Joan Allen, The city of your final destination di James Ivory con Anthony Hopkins, Laura Linney e Charlotte Gainsbourg, Up in the air di Reitman, The last station di Hoffmann e A serious man dei Coen (di cui ho già parlato in un post precedente).
Tra gli italiani occhi puntati soprattutto sull'atteso Viola di mare di Donatella Maiorca con la coppia Valeria Solarino e Isabella Ragonese e L'uomo che verrà di Giorgio Diritti con Maya Sansa e Alba Rohrwacher. Per chi è su Roma un salto al Villaggio del Cinema è d'obbligo.
Quanto a me, in attesa di vedere i film di cui ho già acquistato il biglietto, stamattina mi sono prefisso un nuovo obiettivo: partecipare al prossimo Roma Film Fest e alla prossima Mostra del Cinema di Venezia come accreditato e non come spettatore pagante. Avendo studiato recitazione so benissimo quanto sia importante la definizione dell'obiettivo e del compito nella costruzione del personaggio. Nel corso della storia innumerevoli ostacoli potrebbero frapporsi al raggiungimento dell'obiettivo creando motivi di conflitto (esterno e/o interno), ma se l'obiettivo è saldo, come professano tutti i manuali di recitazione e di sceneggiatura, non c'è ostacolo o conflitto che tenga. E il lieto fine dovrà essere assicurato.

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