domenica 27 dicembre 2009

Sherlock Holmes blockbuster elementare


Tratto dal fumetto di Lionel Wigram a sua volta ispirato ai racconti di Sir Conan Doyle, questo nuovo Sherlock Holmes è quanto di meno accademico e fedele alla figura originaria dell'investigatore londinese ci si possa aspettare. Giovanilistico e fracassone, immerso in una Londra plasticosa graficamente ricostruita al computer, il debutto del talentaccio britannico dell'action movie Guy Ritchie (ex signor Ciccone) nel cinema mainstream ha ritmo da vendere e muscoli in bella mostra ma è fin troppo preoccupato dal suo voler essere cool e alla moda che resta perennemente in superficie, bidimensionale, appunto, come una striscia di fumetti.


I personaggi creati dalla penna di Conan Doyle sono sottoposti ad un'inevitabile modernizzazione che non lascia spazio a qualsiasi riflessione o autentica emozione. Il registro è brillante (anche se ci si aspetterebbe di ridere di più) e l'azione non dà tregua, sebbene la trama (un misterioso caso di magia nera) non sia che un semplice pretesto per motivare le scene d'azione (ma la sequenza d'apertura è travolgente e getta immediatamente lo spettatore nel cuore dell'azione). Montaggio frenetico, fumi e fiumi di stupefacenti ed arti marziali: ecco servito un Holmes postmoderno che non deluderà i più giovani anche per merito dei due protagonisti. Robert Downey Jr, rinato a nuova vita dopo Iron Man, è un ironico, trasgressivo, sfatto e fumatissimo Holmes, impegnato in una performance fisica e stilizzata al tempo stesso, mentre l'inglesissimo Jude Law è il suo fedele socio Watson, medico legale d'ineffabile tempismo nel tirare l'amico fuori dai guai. Entrambi fuori parte, ma così belli e bravi da valere da soli molto di più della regia sovraeccitata di Ritchie. Spiritosi i loro battibecchi coniugali ma è davvero insensato che in due ore di pellicola non si senta pronunciare la celebre battuta "Elementare Watson!".


65 milioni di dollari incassati in America nel primo week end di programmazione: un successo stratosferico previsto su tutti i mercati tale da giustificare un finale aperto al sequel. Come tambureggiante digestivo post-pranzo di Natale il blockbuster funziona a dover, ma se volete approfondire il personaggio dell'investigatore di Scotland Yard, ripassate La vita privata di Sherlock Holmes, malinconico e beffardo capolavoro di Billy Wilder.

Voto: 6

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