lunedì 7 dicembre 2009

Magnifica Tilda


Chissà quando vedremo in Italia Julia, il thriller di Eric Zonca (regista de La vita sognata degli angeli) presentato al Festival di Berlino nel 2008 ed interpretato dalla grande Tilda Swinton. Omaggio al film Gloria di John Cassavetes con Gena Rowlands, Julia racconta la storia di una quarantenne alcolizzata che perde il lavoro, rapisce un bambino per richiedere un riscatto e si trova suo malgrado a doverlo proteggere contro dei trafficanti di droga. Uscito in America lo scorso maggio, Julia è un thriller teso e violento, cupo e disperato, sostenuto dalla performance della Swinton. I critici americani non hanno lesinato in aggettivi e hanno definito la prova dell'attrice inglese nel ruolo controverso della protagonista superlativa, impressionante e coraggiosa.


Da Le cronache di Narnia in poi, la Swinton sta conoscendo una seconda giovinezza dopo i meravigliosi exploit inizio anni '90 di Edoardo II di Jarman e Orlando di Sally Potter: l'Oscar per Michael Clayton nel 2006, Burn After Reading dei Coen, il piccolo, bellissimo ruolo ne Il curioso caso di Benjamin Button (dove era addirittura più incisiva di Cate Blanchett), The limits of control di Jim Jarmush, Io sono l'amore in uscita a marzo 2010. Numerosi bloggers d'oltreoceano lamentano l'assenza dell'attrice fra le liste delle migliori performance dell'anno per il film di Zonca. Nessuna adeguata campagna promozionale è stata pianificata dalla casa di distribuzione, un po' come era successo l'anno scorso per Julianne Moore in Savage Grace (un altro titolo troppo controverso e morboso per concorrere agli Oscar): bisogna vedere se qualche associazione di critici avrà il coraggio di ricordarsene al momento di annunciare i migliori attori dell'anno.

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