mercoledì 9 dicembre 2009

Re-viewing Tra le nuvole - Up in the Air


Dopo The National Board of Review anche l'associazione di critici di Washington DC ha nominato Tra le nuvole (Up in the Air) di Jason Reitman miglior film dell'anno e George Clooney miglior attore. Il film registra ad oggi il 90% di critiche positive su Rottentomatoes, senza dubbio uno dei migliori risultati dell'anno. La Universal ha pianificato una distribuzione limitata dal 4 dicembre: dal 25 il film dovrebbe essere distribuito in più sale e gli incassi dovrebbero salire vertiginosamente. Tra le nuvole ha tutte le carte in regola per piacere ad un vastissimo pubblico. Fin troppo.

Dopo la presentazione al Roma Film Fest, dove ero rimasto piacevolemente colpito, ho rivisto il film di Reitman in una proiezione stampa e devo ammettere, anche se a malincuore, di essere stato un po' troppo affrettato nel mio giudizio semi-entusiastico. Mi trovo quindi a dover aggiustare il tiro: alla seconda visione il film mostra un po' la corda, rivelando ancora di più l'immensa furbizia con cui è stato concepito. Cio' che davvero non convince e suona forzato sono i riferimenti all'attualità, la cornice da commedia sociale e l'insopportabile celebrazione della famiglia americana come unico, autentico valore cui aggrapparsi per superare la crisi. Davvero buonista e consolatorio per un film che vorrebbe essere una commedia alternativa e non convenzionale. Ma proprio questo - ne sono sicuro - piacerà al pubblico americano e probabilmente anche ai membri dell'Academy. L'amaro pessimismo nella visione delle relazioni e dei rapporti umani e il senso di sconfitta e desolazione che nel finale circondano il personaggio di Clooney sono rappresentati in modo efficace ed incisivo, ma sono anche appesantiti da un moralismo insinuante che sembra punire in qualche modo il protagonista rispetto alle autentiche vittime della crisi economica globale (che hanno comunque una famiglia su cui contare, a differenza del protagonista).

Detto questo, non si discute sull'arguzia della sceneggiatura, anche se il colpo di scena legato al personaggio di Alex (Vera Farmiga) è sempre un po' scivoloso e sembra costruito a tavolino (solo) per spiazzare lo spettatore. Clooney, Kendrick e Farmiga funzionano invece alla grande: la chimica tra Clooney e Vera Farmiga è davvero eccezionale, e la giovane Anna Kendrick interpreta alla perfezione un ruolo scritto su misura per lei. Ed è proprio quando il racconto dimentica la cornice sociale e va a fondo nello studio e nella definizione dei suoi tre caratteri principali che Tra le nuvole diventa una commedia drammatica godibile, intelligente e sfaccettata. Quanto alla regia, Reitman è pulito, ma gira senza uno stile particolarmente personale: da bravo sceneggiatore, conosce tutti i trucchetti per piacere, graffiando senza lasciar segni e spingendo il pedale sulla commozione dove necessario. Ma sempre con garbato distacco e calcolata astuzia. Senza patetismi, ma anche senza autentica passione. In sintesi: un prodotto hollywoodiano medio che vola (molto) alto (solo) per merito del fascino e della bravura dei suoi interpreti. Francamante tutto questo Oscar buzz mi sembra esagerato.

Voto: 7-

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