martedì 22 dicembre 2009

Marion il cuore di Nine


La critica americana non avrà apprezzato il film (recensioni piuttosto freddine), ma tutti sono concordi nel definire la performance di Marion Cotillard nel ruolo di Luisa Contini, moglie del regista in crisi d'ispirazione Guido Contini (Daniel Day-Lewis), la cosa migliore del musical Nine (in Italia dal 15 gennaio), il suo cuore autentico e vibrante.

Lodi (e candidature ai Golden Globes e agli SAG) anche a Penelope Cruz: buca lo schermo con un travolgente sense of humour ed un scintillante sex appeal ma non riesce vocalmente a sollevare da una resa piuttosto piatta l'esibizione di "A call from the Vatican" (perdendo il confronto con l'interprete teatrale, Jane Krakowski, vincitrice del Tony e capace di strappare applausi a scena aperta). Marion Cotillard, invece, sa cantare sul serio e riesce ad esprimere in modo organico il contenuto delle canzoni attraverso una buona padronanza tecnica. "My husband makes movies" e "Take it all" (il brano che sostituisce l'originale "Be on your own") ne sono la prova in termini di performance vocale.


Candidata al Golden Globe nella categoria miglior attrice comedy/musical, la Cotillard non può battere la Meryl Streep di Julie & Julia, e ci vorrebbe un miracolo perché spodesti dalla cinquina delle previsioni per le nomination agli Oscar Helen Mirren (Streep, Mulligan, Sidibe e Bullock sembrano sicure). Scelta migliore sarebbe stata quella di far gareggiare l'attrice francese come non protagonista (essendo in effetti un ruolo di supporto) ma Penelope Cruz sembra avere già in mano la candidatura in questa categoria e i Weinstein hanno preferito non mettere le due star in competizione. Se l'Academy riconoscerà il ruolo di Luisa come supporting turn evitando le strategie promozionali dei Weinstein (come è successo l'anno scorso con Kate Winslet per The Reader: nonostante la campagna pubblicitaria la promuoveva come supporting, è stata giustamente candidata come lead) la Cotillard potrebbe essere nominata assieme a Penelope Cruz. A questo punto nella cinquina non ci sarebbe più spazio per Julianne Moore o Vera Farmiga. Assieme alla gara tra gli ex coniugi Cameron e Bigelow, è al momento il motivo di maggior interesse della corsa agli Oscar.

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