lunedì 24 maggio 2010

Cannes premia Binoche, Bardem e... Elio Germano


Si è conclusa ieri sera la 63esima edizione del Festival di Cannes. Il verdetto della giuria presieduta da Tim Burton ha rispettato i pronostici della vigilia in quasi tutte le categorie, tranne che per la Palma d'Oro. Il favoritissimo Another Year di Mike Leigh è praticamente stato ignorato, ma dalla sconfitta a Cannes è già rimbalzato in vetta ai pronostici per le prossime candidature all'Oscar nelle categorie miglior film, regia, sceneggiatura ed attrice protagonista (Leslie Manville). Ha vinto il film thailandese Uncle Boonmee who can recall his past lives di Apichatpong Weerasetachul, presentato negli ultimi giorni del Festival: un film di spiriti e fantasmi che deve essere piaciuto non poco a Tim Burton. Il Gran Premio della Giuria è andato a Des Hommes et Des Dieux di Xavier Beauvios, mentre il Premio della Giuria a A Screaming Man di Mahamat-Saleh Haroun. Miglior regista Mathieu Amalric per Tournée, e miglior sceneggiatura Lee-Chang dong per Poetry. Queer Palm per il miglior film a tematica GLBT a Kaboom di Gregg Araki.


Per la prima volta Juliette Binoche ha vinto il premio come miglior attrice a Cannes (aveva già vinto a Venezia con Film Blu e a Berlino con Il paziente inglese). Copia Conforme era già in cima ai miei impegni cinematografici questo week end, ma ho dovuto rimandare la visione. La vittoria della favolosa Binoche rende il recupero del film di Kiarostami assolutamente obbligatorio entro il prossimo week end, tra l'altro ricco di uscite imperdibili (The Road), gustose (Sex & The City 2) e possibilità di interessanti seconde visioni (The Last Station). Il palmarès di Juliette si arricchisce così di un altro riconoscimento importantissimo che va ad aggiungersi all'Oscar e al Bafta conquistati per Il paziente inglese e al Caesar vinto per L'ussaro sul tetto.

Quanto al miglior attore, la vittoria di Elio Germano ex-aequo con Javier Bardem non può che gonfiare d'orgoglio e riempire di gioia. E speriamo che spinga il pubblico italiano ad andare a vedere il bel film di Luchetti. Nel discorso di ringraziamento Elio ha detto: "I nostri governanti accusano sempre il cinema di parlare male del paese, così dedico il premio agli italiani che fanno di tutto per rendere l'Italia un paese migliore nonostante la sua classe dirigente". Chapeau.

2 commenti:

  1. Chapeau a Elio Germano, grandissimo nel film di Lucchetti (da non perdere). Tuttavia credo che gli italiani non facciano di tutto per rendere l'Italia un paese migliore: la maggiorparte ha appunto votato suddetta classe dirigente, mentre la minoranza che non l'ha votata è tristemente confusa e infelice!

    RispondiElimina